L'organizzazione delle Nazioni Unite, durante il consiglio di sicurezza tenuto a New York nella giornata del 22 dicembre, sottoporrà a votazione l'attuazione di nuove sanzioni nei confronti della Corea del Nord.
Onu contro Corea del Nord
La proposta di sanzioni per lo stato asiatico al vaglio del consiglio prevede diverse limitazioni. In primis l'importazione di carburanti viene ridotta drasticamente, anche se non azzerata. Il tetto massimo da non superare sarà di 4 milioni di barili annui per quanto riguarda il greggio e di 500 mila barili per i suoi derivati quali diesel e cherosene.
Il presidente degli Stati Uniti d'America avrebbe fortemente spinto a favore del totale divieto di importazione sia di greggio che di derivati.
Rientro lavoratori all'estero e embargo macchinari industriali
Oltre ai limiti di importazione di greggio, il provvedimento obbligherebbe al rientro tutti i lavoratori coreani all'estero. Proibite anche le esportazioni di prodotti alimentari e macchinari e altri prodotti. Agli stati facenti parte dell'Onu è proibito vendere alla Corea del Nord utensili, veicoli e macchinari industriali.
Anche se non si tratta di un vero e proprio embargo nei confronti del regime di Kim Jong-un poco ci manca. Certo, qualora la proposta venisse ratificata avrebbe serie conseguenze a livello mondiale.
Putin intanto prepara le difese anti-missile
Da parte sua il leader russo Vladimir Putin vara tre nuove postazioni antimissile al confine sudorientale del paese. Questi impianti avrebbero una funzione esclusivamente difensiva in quanto servirebbero ad intercettare i missili provenienti dalla Corea del Nord e dalla Cina. La portata è di 6 mila chilometri e garantirebbero un'ottima efficacia.
La decisione di salvaguardarsi da eventuali attacchi è stata presa in relazione ala sperimentazione coreana dei propri missili a lunga gittata. Il leader russo sostiene che si è sull'orlo di un conflitto su larga scala.
I rapporti tra la Corea del Nord e il resto del mondo diventati sempre più tesi. Trump pare insofferente rispetto alle azioni del leader asiatico e non è l'unico.
In molti paventano una crisi internazionale e c'è chi sostiene che i vari avvenimenti potrebbero causare una terza guerra mondiale. Considerando la situazione anche in Medio Oriente forse non hanno tutti i torti anche se è inutile creare inutili allarmismi, per ora la questione sembra sotto controllo. Solo poco tempo fa il leader coreano sosteneva di poter controllare il clima.