Il chirurgo Simon Bramhall, accusato di aver inciso con le sue iniziali il fegato di due pazienti durante due interventi di trapianto effettuati il 9 febbraio ed il 21 agosto del 2013, quando ancora lavorava a birmingham presso il Queen Elizabeth Hospital, è stato condannato a pagare una multa di 10mila sterline e dovrà lavorare gratuitamente per 12 mesi. "Ero stressato", ha confessato al Giudice, dopo essersi dichiarato colpevole.
La prima udienza
Lo scorso 13 dicembre il chirurgo aveva confessato durante l'audizione in Tribunale, svoltasi presso la Birmigham Crown Court, di aver firmato gli organi dei due pazienti utilizzando il laser argon, uno strumento chirurgico che serve a fermare le emorragie.
Secondo quanto riportato dalla BBC, però, Simon Bramhall ha sempre negato di aver compiuto delle aggressioni nei confronti dei due pazienti.
Il chirurgo Zorro, che continua tuttora ad esercitare la professione presso un ambulatorio dello Herefordshire, l'avrebbe fatta franca se uno dei due pazienti non avesse dovuto sottoporsi nuovamente ad un ulteriore intervento chirurgico ed un collega non avesse immortalato grazie ad uno smartphone le due iniziali "SB" incise sul fegato. Subito dopo la scoperta, nel 2013, il medico era stato immediatamente sospeso dal suo incarico e l'estate successiva aveva rassegnato le proprie dimissioni dal Queen Elizabeth Hospital. Solo nel febbraio del 2017 aveva ricevuto un formale avvertimento dall'Ordine dei Medici a causa del suo operato, non conforme agli standard previsti dal codice deontologico.
Simon Bramhall ha giustificato al Giudice il suo operato confessando di essere stato sotto pressione in quel periodo. Ha spiegato anche che i due interventi in questione erano stati particolarmente lunghi e complessi. Secondo il Tribunale di Birmingham il fatto, di per sé, è molto grave poiché il gesto compiuto richiedeva concentrazione ed abilità.
Inoltre, hanno dichiarato i Giudici, la firma sugli organi è stata posta in presenza di ulteriori colleghi. La procuratrice speciale ha dichiarato che si è trattato di un operato illegale assolutamente intenzionale su di un soggetto incosciente sotto l'effetto dell'anestesia. Si tratta, inoltre, ha continuato la procuratrice, di aggressioni personali criminali nonché di atti coscienti e premeditati.
Il caso, lo scorso 13 dicembre, era stato classificato "senza precedenti nel diritto penale":
La sentenza
La sentenza di condanna è stata emessa il 12 gennaio scorso ed il Giudice Paul Ferrer, dopo aver letto il dispositivo in udienza, ha dichiarato che la condotta del chirurgo Simon Bramhall è stata determinata da un'arroganza professionale sfociata, poi, in un atto criminale.