La disabilità: questa sconosciuta! Un’affermazione che riassume perfettamente quella che è la situazione in Italia per chi vive in una condizione di invalidità permanente. Pochi servizi, mancanza di integrazione e famiglie abbandonate a se stesse; un quadro non proprio confortante quello tracciato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma.

Su 4,5 milioni di disabili in Italia oltre un terzo vive da solo. Certo, c’è da dire che, nella nostra penisola, anche le risorse scarseggiano.

Nel 2015, il nostro paese ha impegnato 27,7 miliardi di euro per la funzione di spesa destinata alla disabilità, una cifra pari all'1,7% del Pil. Mentre, nel resto d'Europa, lo stesso capitolo di bilancio impegna almeno il 2% del Pil. Le conseguenze sono tangibili. Basti pensare che, oggi, solo il 18% dei disabili, tra i 45 e 64 anni, è occupato. Contro il 58,7% della popolazione generale per la stessa fascia d'età.

Fa da specchio in questa situazione, purtroppo,anche la scuola. La cronaca ci racconta episodi spiacevoli e spesso le mamme e i papà devono ricorrere a cause legali anche per avere le ore di sostegno adeguate. Per fortuna, un buon lavoro di assistenzialismo è svolto da associazioni autonome che offrono una mano alle famiglie.

Una di queste è A Ruota Libera, fondata a Napoli nel 2007 da Luca Trapanese. La Onlus nasce con l'obiettivo di offrire a persone disabili l’opportunità di socializzare, di coltivare i propri talenti e di integrarsi nella comunità.

La scuola: un diritto non sempre garantito

Qualche settimana fa è arrivato in associazione un bambino nuovo.

A Ruota Libera si occupa anche di accogliere i più piccini con problemi di disabilità che non hanno un posto dove andare. “Veniva da una situazione particolare. - ci spiega Luca – è arrivato da noi passando per il Tribunale per i Minori. Quando sono andato ad iscriverlo a Scuola, mi hanno chiesto di aspettare fino a settembre perché l'istituto non era preparato".

Luca, si è dovuto battere per poter dare la possibilità al piccolo di studiare e di non rimanere indietro. Alla mancanza di servizi, si aggiunge spesso la scarsa qualità. "Nessuno controlla se il bambino ha effettivamente raggiunto dei risultati al termine del percorso scolastico", sottolinea il presidente della Onlus.

A Ruota Libera è divisa in 5 strutture, tre a Napoli e 2 dislocate

"Ho scoperto la disabilità a 14 anni - ricorda Luca - perché un mio carissimo amico si ammalò di tumore. L'ho visto perdere le forze a causa della malattia". L’associazione svolge diverse attività sia per i grandi che per i più piccoli: "Puntiamo a sviluppare le abilità di ogni persona che frequenta i nostri centri quindi abbiamo realizzato diversi laboratori".

Dalla lavorazione del legno ai tessuti, durante le attività i ragazzi hanno l'opportunità di imparare a cucire, tagliare, tracciare, piallare, levigare, incollare, scolpire attraverso l'utilizzo di macchinari dotati di sistemi di sicurezza per i diversamente abili. Ma non finisce qui, per i più golosi c'è anche il laboratorio di cucina. "Abbiamo organizzato aperitivi in collaborazione con un bar partenopeo - racconta Luca - i ragazzi hanno preparato tutto. Si sono divertiti tantissimo. Bisogna capire che loro hanno piena consapevolezza e sono presenti a se stessi. Anche nelle famiglie la situazione è molto cambiata ma purtroppo ci sono ancora contesti in cui la disabilità spaventa". Il consiglio che si può dare alle mamme e ai papà? “Non smettere mai di lottare per i propri diritti”.