Il pm palermitano Vittorio Teresi, nei giorni scorsi, ha fatto rivelazioni interessanti. A proposito della presunta trattativa Stato-mafia, il pm ha confermato che la trattativa c'è stata e ha rivelato cose sorprendenti.
Riina è stato tradito da Provenzano
Il pm di Palermo, Vittorio Teresi, ha rivelato che Il boss Totò Riina è stato venduto ai carabinieri da Bernardo Provenzano. Una dichiarazione inaspettata che mette in evidenza come la trattativa Stato-mafia ci sia realmente stata. Ha rivelato che l'arresto di Riina è stato frutto di un compromesso vergognoso, tra alcuni esponenti dello Stato e uomini vicini a Bernardo Provenzano.
Quest'ultimo preferito a Riina come interlocutore nella trattativa, in quanto il capo dei capi era ritenuto troppo intransigente. Tra l'altro in quel periodo di trattativa, "totò u curtu" aveva dato l'ultimatum allo Stato con un papello scritto da lui stesso. In quel papello il boss poneva le sue condizioni, per porre fine alle stragi continue di quegli anni. Alla fine, da tutta questa storia abbiamo avuto la risposta sulla reale trattativa tra Stato e mafia. Oltre a questo, è venuto fuori un fatto contrastante. Uno Stato diviso in due sul da farsi, da una parte alcuni pezzi dello Stato disponibili a trattare dopo l'uccisione di Falcone e Borsellino. Dall'altra invece alcune persone non disposte a trattare, su tutti l'ex Guardasigilli Claudio Martelli e l'ex capo del Dap Nicolò Amato.
Quest'ultimi convinti da sempre sulla linea da tenere, la linea dura contro i boss. Oltre a queste rivelazioni clamorose, sono venute fuori altre informazioni non da poco. Un sistema marcio e poco rigido, che molte volte si è piegato alle richieste della mafia. Teresi, nelle sue ricostruzioni, ha messo in evidenza alcuni dettagli, tra cui la cancellazione del 41 bis nel 1993 nelle carceri di Poggioreale e Secondigliano.
Nel febbraio di quell'anno, Giovanni Conso prese il posto di Claudio Martelli, cancellando il regime carcerario duro istituito da quest'ultimo, durante la sua permanenza. Sono venute fuori altre cose inspiegabili, ad esempio la sostituzione nel 1993 dello stesso Amato dal ruolo di capo Dap, in quanto ritenuto troppo duro. Oltre al danno la beffa, in quanto è stato allontanato senza alcun preavviso.
Le parole al veleno di Vittorio Teresi
Il pm palermitano ha sottolineato che la linea tenuta in quegli anni dallo Stato è stata totalmente sbagliata. Secondo le sue parole, mantenere una linea dura avrebbe indebolito le cosche e i suo boss. Invece con la linea morbida messa in atto, la mafia ne ha tratto vantaggio. Rafforzando la propria leadership incontrastata, non temendo niente e nessuno. Alla fine di questa storia una cosa è certa, lo Stato ha agito con molta confusione. Senza un senso logico, facendo il gioco dei mafiosi stessi.