Il gasolio raffinato male aveva smosso l'interesse degli abitanti di Lecce, Taranto e Brindisi. Nei primi giorni del 2018 molti automobilisti avevano infatti denunciato allo Sportello dei Diritti diversi guasti accusati alle proprie vetture per via una serie una presunta mal miscelazione del carburante proveniente dalla raffineria di Taranto. L'allarme era stato prontamente diffuso su tutto il territorio nonostante la risposta dell'Eni non fosse tardata ad arrivare: carburante puro senza alcun tipo di alterazione, pertanto nessuna richiesta di rimborso è stata valutata dal fornitore del materiale, indispettito per quanto accaduto.

Crotone: olio 'spacciato' per carburante

Fra gli ultimi casi rilevanti invece annotiamo quello accaduto a crotone: una miscela classica dell'olio lubrificante è stata venduta come gasolio, traendo in inganno diversi cittadini ma sopratutto lo Stato, ovviamente per via delle varie imposte non pagate per un bene scambiato con un altro, almeno finché a sgominare il misfatto non è arrivata la Guardia di Finanza di Crotone che ha arrestato i furbetti del gasolio.

Il caso riguardante il gasolio 'farlocco' venduto ha chiaramente fomentato le reazioni della stampa, che ha in primis evidenziato le possibili ripercussioni sugli automobilisti, ma nello stesso tempo la frode ai danni dello Stato, per via delle mancate imposte dichiarate, proprio a pochi giorni dal caso che ha coinvolto le province di Lecce, Taranto, Brindisi subito dopo la fine del passato Natale.

Per l'accaduto in questione sono state denunciate ben 21 persone durante il corso dell'inchiesta sul gasolio portata avanti dalla Procura di Crotone già da ben due anni: le indagini sono infatti iniziate nel 2016 in seguito al sequestro di un'autocisterna polacca che trasportava il prodotto, non sottoposto a nessuna accisa in Italia ma ovviamente non conforme alla composizione del gasolio poi distribuito in tutta la provincia di Crotone.

La furbata ai danni dello Stato

Come detto, sono state denunciate ben 21 persone, accusate di avere messo in circolo pseudo gasolio per l'ammontare di 1 milione e 400 mila litri, non certamente una cifra che poteva rimanere nascosta alla Guardia di Finanza. L'olio lubrificante veniva praticamente prodotto in Polonia per essere poi venduto cartolarmente a delle società operanti in Repubblica Ceca che lo spacciavano come gasolio, nonostante si trattasse di una miscela assimilabile a olio lubrificante. Il giro d'affari aveva basa a Torretta di Crucoli ma gli esponenti della 'combriccola dell'olio' venivano poi smistati in svariate zone d'Italia.