Ciò che è successo presso palo del colle, comune poco distante dalla città metropolitana di Bari, è forse il primo caso italiano del genere, e si spera sia anche l'ultimo. La storia, si sa, è da sempre soggetta ad interpretazioni, rivisitazioni, ora anche a traslochi e rimozioni coatte. Sembrerebbe l'inizio di un romanzo fantasy, o di un film comico anni '70, invece ciò che vi racconteremo è accaduto realmente, tra lo stupore, le proteste e l'impotenza dei "comuni mortali".

Il Fatto

Un'antica torre cinquecentesca, nota con il nome di "Torre San Vincenzo", giaceva tranquilla sul suolo natio che, tanti secoli fa, vide mani umili impegnate nella sua edificazione.

Quanti ricordi potrebbe custodire quella torre, quante foto, quanti sorrisi, lacrime, promesse infrante, speranze. Purtroppo il terreno sul quale "vegliava" da tempi immemori è stato scelto come strategicamente indispensabile al fine della costruzione di una Strada Statale (SS 96 "Barese). Per questo motivo ANAS, con il benestare della Soprintendenza, servendosi della maestria dell'impresa di costruzione Aleandri spa e dalla ditta Garibaldi, ha avviato le operazioni di spostamento dell'edificio.

La struttura è stata adeguatamente ingabbiata, come in un'enorme pacco regalo, e trasportata altrove. Certamente l'operazione è stata positiva sul fronte della salvaguardia del bene storico, si è evitato l'ennesimo scempio e l'ennesima distruzione di un patrimonio pubblico importante, ma non si poteva spostare la strada di qualche metro?

Da ignoranti in materia se lo sono chiesto in tanti, e la risposta è stata un netto "no". Proprio per l'impossibilità di spostare il tragitto della nuova arteria stradale, è stata interpellata la Soprintendenza, che tra le varie proposte ha scelto quella dello spostamento dell'edificio, di circa 32 metri dalla sua ubicazione originaria.

L'intera operazione avrebbe avuto un costo di 1,5 milioni di Euro, non proprio dolcetti e caramelle insomma, ma certamente inferiore al patrimonio storico salvaguardato e protetto.

Prima di poter provvedere all'"imballaggio e spedizione", la torre è stata sottoposta ad un attento lavoro di consolidamento murario e restauro, cosi da poterne garantire l'integrità strutturale.

Non tutti i mali vengono per nuocere, molti credono che senza tale necessità, nessuno si sarebbe minimamente curato del restauro dell'edificio, che avrebbe fatto la fine di molte altre torri pugliesi, crollate o semidiroccate.