Nella scorsa giornata la tensione dell’ultimo periodo dovuta alla questione dei Taxi abusivi cinesi si è manifestata nell’episodio che ha visto come protagonisti un autista abusivo cinese e la polizia locale.

Qual è il fenomeno in questione?

Nell’ultimo periodo sono state molte le accuse che alcuni noleggiatori hanno mosso nei confronti dei numerosi tassisti cinesi abusivi, che esercitano la loro professione senza però essere in possesso di alcuna autorizzazione o licenza. I colpevoli sono soliti appostarsi sotto gli hotel di lusso per aspettare i propri clienti, la stragrande maggioranza dei quali provenienti dall’Estremo Oriente, per trasportarli in giro per il capoluogo lombardo.

In questa maniera vincono tutti: i tassisti guadagnano senza aver speso un centesimo per ottenere tutte le licenze, mentre i turisti spendono molto meno rispetto a quello che dovrebbero pagare per un lavoratore in regola, costretto ad alzare i prezzi per poter recuperare tutti i soldi che devolve in tasse e licenze.

Come avvenivano i pagamenti senza che nessuno se ne accorgesse?

Gli abusivi venivano pagati dai loro clienti estero su estero, evitando in tal modo uno scambio di contanti, mentre le comunicazioni avvenivano attraverso un’applicazione in lingua madre; un metodo che dovrebbe essere molto efficace, in grado di non far mai uscire la verità, ma i colpevoli non avevano tenuto in considerazione il fattore umano, ed è proprio quello che è accaduto con la polizia a cambiare le carte in tavola.

Cosa è successo con la Polizia?

Il nervosismo che si sta creando intorno a questa situazione è sfociato durante un normale controllo della polizia locale, che sarebbe dovuto avvenire davanti ad uno degli alberghi in cui l’abusivo sostava; ma alla richiesta di mostrare i documenti, l’uomo è scappato via rischiando di investire un poliziotto.

L’uomo infatti si dimostra da subito nervoso, come se stesse nascondendo qualcosa, e alla richiesta di mostrare i documenti che attestino la regolarità della sua professione il cinese accellera, con la porta aperta e rischiando pochi metri dopo un incidente con un altro veicolo, essendo a zona molto trafficata. Il fatto è accaduto intorno alle 20, davanti a Palazzo Parigi.

La scusa utilizzata davanti alle forze dell’ordine è sempre la stessa, ossia presentare il cliente come un amico a cui si sta facendo un favore, accompagnandolo da qualche parte. L’auto è stata facilmente rintracciata, essendo le forze dell’ordine in possesso di tutti i dati della vettura, compresa la targa.