Un altro giornalista è stato aggredito mentre svolgeva il proprio lavoro, questa volta a Bari. Mariagrazia Mazzola del tg1 è stata picchiata da Monica Leara, moglie del boss Lorenzo Caldarola, 45enne affiliato al clan Strisciuglio. L’episodio, ripreso dalle telecamere nascoste che la professionista indossava, a molti ha ricordato quello di qualche mese fa ad Ostia, quando l’inviato della trasmissione di Rai 2 “Nemo”, Daniele Piervincenzi, era stato colpito all’improvviso con una testata da Domenico Spada, appartenente all’omonima famiglia coinvolta in diverse inchieste giudiziarie.

Anche la Mazzola era impegnata nella realizzazione di un’inchiesta televisiva dedicata alle baby gang, quando è stata attaccata dalla donna.

La dinamica dell’aggressione

Secondo le ricostruzioni la giornalista si trovava nei pressi dell’abitazione della famiglia Caldarola al quartiere Libertà, quando è stata raggiunta dalla Leara che le avrebbe sferrato un forte schiaffo. Il tutto sarebbe accaduto a pochi metri dalla parrocchia del Redentore dove poco prima la Mazzola aveva intervistato don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione antimafia Libera. Dopo l’aggressione, l’inviata del Tg1 è stata accompagnata al pronto soccorso del Policlinico di Bari, dove è giunto anche il procuratore della Repubblica Giuseppe Volpe.

“Ho fatto solo il mio dovere di cronaca senza essere troppo insistente, perché cerco di essere sempre rispettosa di tutti – ha spiegato la vittima all’uscita dall’ospedale – la moglie di questo mafioso mi ha aggredita, ma per me bisogna sempre poter fare le domande”.

Le immagini confermano l’accaduto

Il legale della Leara smentisce l’aggressione e il tentativo di intimidazione, parlando di “involontario movimento del braccio durante la discussione”, anche se le riprese televisive sembrano dimostrare il contrario, con la donna che si avvicina alla giornalista col chiaro intento di colpirla.

L’avvocato spiega il motivo che ha scatenato la reazione della sua assistita: la Mazzola si sarebbe presentata proprio mentre nell’abitazione era in corso la veglia funebre della nonna di Monica Leara, morta due giorni prima. La donna quindi avrebbe reagito male alla richiesta di un’intervista nel momento in cui era allestita in casa la camera ardente della congiunta.

Ad accendere gli animi sarebbe stata anche la natura delle domande alla moglie del boss, che avrebbero interessato il figlio Ivan, indagato da minorenne per omicidio, violenza carnale e rapina. Nelle ultime ore sono arrivati numerosi attestati di solidarietà alla professionista, tra cui quelli del presidente della Rai, Monica Maggioni, e del direttore generale, Mario Orfeo, che hanno condannato questo tentativo di limitazione della libertà di stampa.