La Bibbia 3.0, la terza versione della Bibbia, ma non quella religiosa, bensì è una raccolta di immagini e video a fondo erotico che include video e foto mandati da ex desiderosi di vendetta o rubati direttamente dal telefono delle vittime. Inoltre, la Bibbia include anche delle immagini a luci rosse con minori, ottenute sempre nello stesso modo già citato.

Il blitz della polizia postale ha portato all'arresto di tre persone e alla denuncia di altre 33 potenzialmente coinvolte in questo scambio. La Bibbia veniva diffusa tramite gruppi segreti di Facebook rinomati come "Degradoland" o "Pastorizia Never Dies" e molti altri, di cui la maggior parte sono stati già chiusi.

Ma in cosa consiste questa bibbia 3.0 nello specifico? Nella Bibbia sono presenti molte cartelle con varie denominazioni come "Non sapevo fossi minorenne" o "Cagne", nonché una intera sezione di video. Tutte, o quasi, le foto sono accompagnate dalle informazioni sulla vittima, ovvero nome, cognome, età e anche città di appartenenza. La Bibbia era già stata denunciata da una ragazza che accusò il ragazzo di aver diffuso le sue foto private, ma la prima vera indagine è partita qualche giorno fa, con gli arresti e le denunce già citate.

Da cosa è alimentata questa vendetta?

Abbiamo già visto come la maggior parte dei contenuti della Bibbia sia rappresentata da immagini erotiche mandate da alcuni ex che a quanto pare non hanno preso bene la fine della relazione.

Ma cosa spinge a compiere un gesto così umiliante e che sicuramente è destinato a diventare di dominio pubblico, grazie alla enorme affluenza dei social network, in particolar modo Facebook? Perché sicuramente si sa che, postando un'immagine di quel tipo su un gruppo Facebook, sicuramente va a diventare di dominio pubblico; aggiungiamo anche che in questi gruppi è uso comune fare cose del genere e quindi il soggetto si sente protetto.

D'altronde, se lo fanno tutti lo posso fare anche io, vero?

La "forza del branco" diventa quindi un fattore chiave per queste persone. Quando sei circondato da molti individui nella tua stessa situazione, seguire la massa può essere la risposta più scontata e sicura. Ma la domanda principale può essere un'altra: i creatori della Bibbia 3.0 non si sentivano minacciati o avevano paura dell'arresto?

Insomma, stiamo parlando di una collezione che oltre ad avere materiale rubato ed intimo ha anche del materiale a luci rosse minorile, è difficile pensare che non conoscessero i rischi. Inoltre, la Bibbia risulta essere gratuita, non serve nessun contributo per accedervi, bisogna solo trovare chi ve la passi, quindi cosa hanno guadagnato i creatori? Nulla. Assolutamente nulla e ora si ritrovano processati per detenzione di immagini vietate con minori.