Una tragica fatalità che alimenta le pagine di cronaca nazionale e ha portato alla morte del giovane Appuntato dei Carabinieri Andrea Vizzi, celibe ed originario di Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce. Questo è l'epilogo della tragedia che è stata consumata all'interno della caserma dei Carabinieri Montebello di via Vincenzo Monti a Milano. Eppure la notizia della tragica scomparsa del Carabiniere ha sollevato numerosi dubbi in rete dagli esperti di armi. La vicenda si sarebbe tinta di giallo proprio a causa del fatto che l'incidente sarebbe accaduto attraverso l'utilizzo della pistola mitragliatrice PM12, dalla quale sarebbe partito accidentalmente il colpo che ha ferito mortalmente l'Appuntato dei Carabinieri Vizzi.
L'accaduto passo dopo passo
Secondo quanto dichiarato dalle autorità, nella giornata dello scorso lunedì all'interno della caserma dei Carabinieri Montebello di Milano, si stava svolgendo un'esercitazione del gruppo speciale denominato API, ossia Aliquote di pronto intervento. Si tratta di un nuovo reparto dell'arma istituito al fine di creare un gruppo di carabinieri specializzati ed in grado di essere impiegati in un'eventuale primo intervento in ambito del terrorismo o comunque sia di emergenze di un certo rilievo. Nello specifico, le API, sarebbero state istituite a domanda volontaria ed attraverso una selezione. Erano le ore 18 circa dello scorso lunedì, quando durante un'esercitazione in bianco delle API, ossia un'esercitazione con armi scariche, sarebbe partito un colpo dalla pistola PM12 di un collega impegnato nell'esercitazione ed avrebbe colpito mortalmente il Carabiniere Vizzi.
A nulla sarebbe servito l'immediato intervento del personale medico, che per circa 40 minuti avrebbe cercato di rianimare il giovane militare.
L'Arma dei Carabinieri ritiene che sia stata una tragica fatalità
Secondo quanto pubblicato attraverso le testate giornalistiche nazionali in base a quanto riferito dalle istituzioni, la morte del giovane Carabiniere Andrea Vizzi sarebbe stata solo ed esclusivamente una tragica fatalità e che a far partire il colpo accidentale sarebbe stato un graduato esperto.
Intanto l'Arma dei Carabinieri fa sapere attraverso una nota del Comando Generale, che si tratta di una tragica fatalità, commentando: «L’intera Arma dei carabinieri si stringe compatta intorno ai familiari di Andrea Vizzi, ai quali esprime il più sentito cordoglio».
I dubbi sulla tragica vicenda sostenuti dalle caratteristiche della mitragliatrice PM12
La vicenda accaduta nella caserma dei Carabinieri di Montebello ha scosso la gran parte degli addetti ai lavori e soprattutto attraverso i social network, ha sollevato numerosi dubbi sulle dinamiche di quanto accaduto, proprio a causa dell'utilizzo durante l'esercitazione che ha portato alla morte del Carabiniere, della pistola mitragliatrice Beretta PM12. Si tratta di una pistola mitragliatrice fabbricata dalla Beretta ed in dotazione alle forze dell'ordine da decenni. Un'arma comune per le migliaia di pattuglie che sorvegliano il territorio nazionale, in quanto in dotazione di reparto ad ogni singola pattuglia.
La pistola Beretta PM12 ha un calibro 9x19 parabellum ed è munita di una caratteristica particolare, ossia è caratterizzata da un sistema a massa battente ed a percussore fisso, in grado di sparare a raffica ed a raffica controllata. Sarebbe proprio la caratteristica della massa battente ad aver sollevato molti dubbi sulla vicenda di Milano, poiché tale caratteristica non permette che l'arma possa essere posta con il colpo in canna, proprio come accade con le normali pistole in dotazione individuale alle forze dell'ordine.