E’ stato individuato il responsabile del post condiviso su Facebook in cui si vedeva Laura Boldrini decapitata. Il gesto ha fatto molto discutere per la crudezza delle immagini in un momento di tensione come questo. La presidente della Camera non è nuova ad attacchi molto forti, "meme" e minacce di morte sui social. L’ultima in ordine cronologico è nata dopo i fatti di Macerata, la terribile vicenda della 18enne Pamela Mastropietro fatta a pezzi da un pusher nigeriano. L’occasione, soprattutto sui social, è stata ghiotta per tornare ad aggredire la Boldrini e la politica dell’accoglienza portata avanti dalla presidente.
Chi è l’autore del post
Dopo i fatti di Pamela e di Luca Traini, il 28enne che sabato mattina ha sparato verso un gruppo di persone di colore a Macerata, su Facebook era apparso un post che mostrava Laura Boldrini decapitata e sgozzata. Un atto che subito ha aperto il dibattito sul potere dei social di veicolare messaggi sbagliati in un momento storico come quello che stiamo vivendo. La polizia postale si è subito messa al lavoro per trovare il responsabile del gesto e la notizia recente è che è stato trovato. Da quello che si apprende si tratta di un uomo di 58 anni di Cosenza, Gianfranco Corsi. Per lui è ora scattata la perquisizione in casa e il trasferimento in Procura.
Nel frattempo la presidente della Camera ha confermato di non avere paura visto che non è neanche la prima volta che subisce certi attacchi nonostante l’immagine diffusa sui social sia stata vista anche dalla figlia.
Il post incriminato mostrava la presidente della Camera sgozzata e sotto la frase emblematica che faceva riferimento al nigeriano che avrebbe ucciso la 18enne romana con l’augurio di fare la stessa fine. Dopo che il colpevole del post è stato individuato, a fare eco su Facebook era stato il fratello, che ha definito "medaglia al valore" quanto accaduto, sottolineando di non essere razzisti ma di volere giustizia perché stanchi dei clandestini.
La difesa del fratello
A difenderlo il fratello Roberto, che sottolinea come entrambi non siano né di sinistra né di destra, invocando una "giusta giustizia" e prendendosela contro l'illegalità e i clandestini. Per l’autore del post si attendono di conoscere i risultati delle perquisizioni e sembra che gli inquirenti abbiano trovato materiale utile anche se è escluso, per il momento, che il 58enne faccia parte di movimenti radicali.