Sono stati 7 i giorni di bombardamenti e sono costati 500 civili, di cui 100 sono bambini. Il consiglio di sicurezza dell'ONU avvia il provvedimento per una tregua di 30 giorni. La tregua non include però lo stop ai bombardamenti contro Al Qaeda, Isis e Al Nusra. Sembrano tutti d'accordo, ma dopo poche ore è di nuovo guerra.

La tregua

È quanto si riscontra dalla situazione in Siria, nella Ghouta orientale, dove un gruppo di ribelli tiene il controllo di alcune zone, aree prese di mira dai bombardamenti, da aerei e aviazione governativa da 7 giorni ormai.

Ma finalmente la tregua sembra essere unanime. Unanime è la volontà di consegnare aiuti umanitari, portare servizi ed evacuare i feriti più gravi. Sebbene non sia una trattazione di pace per la Siria, è una proposta che punta a una riduzione della violenza, fa capire l'ambasciatore svedese Olof Skoog, che con il collega Kuwait, ha condotto il negoziato per la tregua:

"Non è un accordo di pace complessivo per la Siria, ma un passo che può portare a una de-escalation della violenza". Da quanto capiamo dalle parole dell'ambasciatrice Americana dell'Onu, a rallentare il negoziato per la tregua è stata la Russia: "Oggi abbiamo votato una risoluzione che poteva essere approvata giorni fa, per ogni giorno e ogni ora che abbiamo aspettato la Russia, quante madri hanno perso i loro bambini?".

Mosca infatti dal 2011 ha posto 11 veti sulla Siria, ma stavolta ha aderito alla risoluzione comune per fermare i bombardamenti.

La fine della tregua

La tregua è già stata violata dopo solo poche ore, il venir meno del veto della Russia non ha evitato che la Ghouta orientale venisse di nuovo bombardata, informa l'osservatorio dei diritti umani.In particolare è stata attaccata due volte una località delle periferie di Duma.

La zona è in condizione di forte crisi umanitaria. Ad infrangere lo stato di "de-escalation" cui la zona era sottoposta, secondo la cronaca attuale, sono state le milizie capeggiate da Tharir Al Sham (Al Queda) che fino ad adesso, da Est Ghuta hanno lanciato 2700 ordigni.

La parola Ghouta corrisponderebbe alle terre coltivate attorno a Damasco, quest'ultima è a sua volta considerata dagli archeologi come quella che potrebbe essere la città più antica del mondo, con i suoi 11000 anni. Gli ultimi bombardamenti non hanno risparmiato neanche il suo ospedale centrale, di cui è stato distrutto il reparto di terapia intensiva.