Il tribunale di Sorveglianza di Roma ha rigettato l'istanza di scarcerazione presentata dai legali dell'ex senatore del partito di Forza Italia, Marcello Dell'Utri. I magistrati hanno infatti rifiutato di rimettere in libertà l'ex parlamentare di destra ricusando le motivazioni presentate dagli avvocati del richiedente, i quali hanno evidenziato le precarie condizioni di salute del carcerato nel corso del dibattimento.

La condanna del senatore

Il senatore Marcello Dell'utri era stato condannato a 7 anni di prigione dai tribunali di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il 19 gennaio 2013 infatti il procuratore capo generale di Palermo aveva chiesto per l'ex politico una condanna esemplare. L'11 Aprile 2014 la corte d'appello di Palermo aveva dichiarato Il condannato latitante.

Dell'Utri si era reso irreperibile a partire dalla seconda metà di Marzo, secondo quanto affermato dalla direzione investigativa antimafia del capoluogo siciliano, alla quale era stata trasmessa la notifica dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il condannato, emessa dalla terza sezione penale della Corte d'Appello di Palermo. Successivamente nei suoi confronti era stato diramato un mandato di cattura internazionale presso l'interpol . Grazie all'ausilio del servizio della direzione investigativa dell'antimafia era stato rintracciato a Beirut, secondo le informazioni risultate anche dai tabulati telefonici.

Qualche settimana dopo era stato arrestato in un albergo sempre libanese ed estradato in Italia dove era stato sottoposto alla carcerazione a seguito della condanna.

La malattia

Il questi anni l'ex senatore dell'Utri si è ammalato. I medici del carcere Rebibbia presso il quale l'uomo si era fatto trasferire qualche anno fa, hanno riscontrato nell'ex senatore politico diverse patologie: cardiopatia, tumore alla prostata e diabete.

Per queste motivazioni gli avvocati dell'ex senatore, Alessandro De Federicis e Simona Filippi hanno presentato al tribunale di Sorveglianza una domanda di scarcerazione anticipata, nella quale hanno messo in luce le condizioni precarie di salute del richiedente, sottolineando la mancanza di strutture carcerarie, inadeguate a garantire all'incriminato cure efficaci.

La decisione dei magistrati

Nel corso di un'udienza straordinaria svoltasi il 2 febbraio scorso presso il tribunale di Sorveglianza di Roma, i magistrati incaricati hanno deciso di rigettare l'istanza di scarcerazione dell'ex politico di Forza Italia. Secondo gli alti togati infatti l'uomo sarebbe in grado di camminare e quindi di fuggire nuovamente, eludendo la minima sorveglianza dei centri di cura. Gli uomini di legge hanno evidenziato anche che al condannato non può essere applicato nessun braccialetto elettronico di controllo a cause delle terapie che gli vengono inoculate.

I giudici hanno anche fatto presente ai legali del carcerato che l'uomo può essere curato presso i servizi di assistenza sanitaria (Sai) che si trovano all'interno dei carceri.

Infine per l'ex parlamentare è stata attualmente chiesta dal tribunale sempre di Palermo una condanna a 12 anni di reclusione che lo vede imputato nel processo 'stato mafia' per minacce e violenza a corpo politico dello stato.