Il senatore della Repubblica Italiana Antonio Razzi, in un'intervista rilasciata a Radio Padova ha espresso la sua delusione per non essere stato ricandidato da Forza Italia per la prossima legislatura. Il senatore afferma deluso che nonostante lui abbia telefonato spesso a Niccolò Ghedini e a Silvio Berlusconi per farsi spiegare il motivo della loro scelta, i due non hanno mai risposto alle sue chiamate. Razzi si è dichiarato stupito di questa scelta da parte dei vertici di Forza Italia e ha affermato con certezza di avere sempre lavorato molto bene e sarebbe stato orgoglioso se Forza Italia lo avesse scelto come candidato anche per la prossima legislatura.
L'intervistatore ha paventato al senatore la possibilità che causa della mancata ricandidatura, potrebbe essere la sua sommaria conoscenza delle voci verbali. Antonio Razzi a queste parole si è molto indignato e ha risposto affermando di non sentirsi assolutamente l'ultimo della classe. Ha asserito convinto che "Certi professori al Senato dicono certe cose che fanno ridere tutti".
Il senatore Razzi afferma che Luigi Di Maio nella sua vita non ha mai lavorato
A un tratto l'indignazione del senatore è ricaduta su Luigi Di Maio, candidato Premier dal Movimento Cinque Stelle. Razzi si è stupito di come possa Di Maio non provare vergogna nel "volere fare il Presidente del Consiglio parlando l'italiano peggio di lui e sbagliando tutti i congiuntivi".
Il senatore ha proseguito l'intervista autoelogiandosi e affermando di conoscere perfettamente tre o quattro lingue, oltre ad avere sempre lavorato per mantenere le sorelle, nonostante avesse preferito di gran lunga studiare. Ha ribadito inoltre di avere lavorato per ben quarantun'anni in Svizzera mentre Luigi Di Maio non ha mai alzato un dito in tutta la sua vita (Razzi ha usato in realtà termini più pesanti).
Il senatore è ritornato sull'argomento della sua esclusione dalle liste di Forza Italia, asserendo d'essere un uomo molto educato grazie ai suoi genitori "che ormai non ci sono più" e che gli hanno insegnato (utilizzando però il termine "imparato") il rispetto. Infine ha espresso nuovamente la sua contrarietà per non essere stato convocato dai vertici di Forza Italia e concluso lanciando una frecciatina ai leader del suo partito, affermando che gli stessi che oggi non rispondono alle sue chiamate sono gli stessi che nel 2010 gli avevano chiesto il voto.