Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, si è recato nella giornata di ieri a fare visita ai sei immigrati africani rimasti feriti dall'agguato di Luca Traini. Durante un'intervista rilasciata a Jean Bellotto e a Massimo Giannini per Radio Capital il ministro avrebbe utilizzato una terminologia particolare e battagliera nei confronti dei "fascisti", quasi da attivista dei centri sociali.

"Sono sempre scappati"

Andrea Orlando si è recato insieme alla sua famiglia a Macerata e per questo è stato oggetto di scherno e offese da parte di molti cittadini, cosa che evidentemente non lo tocca e anzi replica: "Sono stato cresciuto da capi partigiani che mi hanno insegnato a non considerare i fascisti, poiché nel momento giusto sono sempre scappati".

La violenza e la barbarie del nigeriano sul corpo della ragazza si mescola con la violenza, per alcuni il coraggio, del raid di Luca Traini; in questo contesto i politici si rimbalzano le accuse, la sinistra accusa la destra di fomentare odio e la destra accusa la sinistra di aumentare il disagio sociale che porta allo scontro. "Salvini e Berlusconi sono degli irresponsabili, giustificare in qualche modo un attacco terroristico di questo tipo vuol dire sdoganarlo e dargli un valore politico" dice il Ministro, anche se effettivamente le sue parole nei confronti dei "fascisti" non sono così pacifiste. Orlando durante l'intervista rivendica anche la diminuzione sul territorio nazionale della presenza di stranieri, dicendo che sono di più gli italiani all'estero che gli stranieri in Italia.

Tra le sue parole però serpeggia dell'inquietudine relativa all'acclamazione di Traini come un eroe (è stato applaudito dai carcerati al suo ingresso in cella) da parte degli altri detenuti, "E' un clima che bisogna combattere e reagire".

Orlando non si è recato dai genitori di Pamela

La maggior parte delle critiche sono mosse dal fatto che il ministro sia stato in visita dagli immigrati ma non dai familiari di Pamela, "Ho sentito al telefono lo zio di Pamela, anche avvocato della famiglia, che mi ha ringraziato per aver chiamato e credo che ci vedremo a breve" dice il Guardasigilli e continua "Ci si dice sdegnati per quanto accaduto ma poi si diffondo i particolari e ci si approfitta sulla vita della ragazza. Mi unisco all'appello dello zio e chiedo anche io più rispetto per la vittima, evitando ricostruzioni fantasiose della vicenda".