Da diverso tempo il movimento #MeToo è attivo nel denunciare le molestie subite dalle donne nei principali Paesi occidentali. Un'ondata di solidarietà che ha unito donne da tutto il mondo a seguito dell'indignazione social per la scoperta degli scandali che hanno visto come protagonisti alcuni attori e produttori di Hollywood, tra cui il noto regista statunitense di origine ebraica Harvey Weinstein. Finora, il movimento ha avuto un deciso sostegno nell'opinione pubblica e tra i mass media e qualche critica a causa dei metodi usati e delle accuse non sempre accurate.

#MosqueToo, il movimento delle donne musulmane contro le molestie subite durante il pellegrinaggio alla Mecca

Prendendo ispirazione dallo stesso 'Me Too', è recentemente nato il movimento delle donne musulmane anti-Molestie. Più specificatamente, come riportato su un articolo scritto sul sito web dell'agenzia giornalistica AGI, tale movimento nasce per dare voce alle migliaia di donne che hanno subito abusi e molestie durante il pellegrinaggio alla Mecca, noto nella religione islamica come l'Hajj. Stando sempre a quanto scritto nell'articolo dell'AGI, la fondatrice del movimento è la giornalista statunitense di origini egiziane Mona Eltahawy. La stessa donna ha affermato di aver subito delle molestie durante l'hajj del 1982, a soli 15 anni.

La ribellione delle donne musulmane e le contraddizioni di certo femminismo occidentale

Da diverso tempo si sta assistendo a una decisa ribellione delle donne musulmane nei paesi arabi, nonché in Africa e Medio Oriente. Diversi analisti e opinionisti parlano a tal proposito di un deciso 'cambio di paradigma' in atto nelle società islamiche che stanno vedendo sempre più in crisi il sistema dominante di stampo maschilista.

Tale 'cambio di paradigma' è vissuto in modo alquanto curioso nell'Occidente e alquanto 'ambiguo' in certi settori del femminismo occidentale, specialmente di quello legato alla sinistra liberal ed a quella estrema.

Tra l'altro, determinati settori dello stesso femminismo occidentale hanno difeso e valorizzato la stereotipata immagine della donna musulmana in funzione terzomondista e antioccidentale, sostenendo che la liberazione delle stesse donne del Terzo Mondo dovrebbe essere vista con un prudente scetticismo.

Il fatto è che, sempre secondo tali letture ideologiche, queste lotte di liberazione potrebbero essere "manovrate" da un presunta "cospirazione" dell'Europa e specialmente degli 'uomini bianchi', ritenuti i dominatori del pianeta da secoli.