Sofia Saddi non aveva ancora compiuto due anni quando il 21 ottobre del 2016 rimase schiacciata da un pallet di oltre 350 chili, che le era caduto addosso dall’alto di uno scaffale. La piccola si trovava all’interno dell’ingrosso “Metro”, nella zona industriale di Elmas, ed era nel suo passeggino, spinta dalla madre. La Procura di Cagliari ha fissato un’udienza per il 10 aprile prossimo e il pubblico ministero – Andrea Massida – ha richiesto il rinvio a giudizio per due persone: Maurizo Cossu Casalotto, 58 anni, residente a Milano e amministratore della società “Metro Italia Cash and Carry spa” e il collega Fortunato Stocchino, nato a Cagliari 48 anni fa e direttore dell’ingrosso proprio nel periodo in cui accadde l’immane tragedia.
Per i due dirigenti – difesi dagli avvocati Massimo Delogu e Marco Della Vale – il pubblico ministero ha chiesto il processo per la pesante accusa di omicidio colposo.
Al via il processo?
Ora sarà compito del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Cagliari – Roberto Cau – decidere se tutti gli elementi raccolti dagli investigatori della Procura sono sufficienti per aprire un processo in un’aula del Palazzo di Giustizia cagliaritano. Lo stesso pubblico ministero che ha chiesto il processo per i due dirigenti, al tempo aveva archiviato la posizione della magazziniera che – la sera prima della tragedia – aveva sistemato i pallet contenenti i cartoni per la pizza sopra una struttura di ferro all’interno dell’ingrosso.
I genitori della piccola Sofia hanno già ricevuto un risarcimento dalla compagnia assicuratrice dell’ingrosso e il padre della bimba, Alessio Saddi, ha anche deciso di partecipare al processo penale come parte offesa. Le contestazioni mosse dalla Procura di Cagliari nascono dalle numerose relazioni effettuate dai tecnici che avevano indagato sui fatti.
In una loro relazione infatti è stato messo nero su bianco che “l’incidente è nato a causa della errata posizione dei cosi detti rompitratta combinati, sistemati in maniera diversa dalle istruzioni fornite dalla società che aveva fabbricato la struttura dove erano stati appoggiati i pallet”. E anche la mancata manutenzione della struttura di ferro avrebbe influito sulla sicurezza dei clienti e dei lavoratori.
Una tragedia nella tragedia
Erano da poco passate le 14.00 del 21 ottobre del 2016, quando all’interno dell’ingrosso “Metro", zona industriale di Elmas, è accaduta la tragedia. La piccola Sofia infatti si trovava al sicuro all’interno del suo passeggino. Era spinta dalla madre – incinta di otto mesi – che stava facendo la spesa insieme al marito. Improvvisamente – dall’alto di una struttura metallica – un pallet con 36 pacchi di confezioni di pizza (circa 350 chili), cade dall’alto e la colpisce in pieno, uccidendola sul colpo. Una morte assurda per la quale oggi si cerca di trovare un epilogo il meno doloroso possibile.