Una bimba di 11 anni, Camila Borda, è stata stuprata e uccisa da un vicino di casa, Josè Carlos Varela. L'incidente è avvenuto a Junìn, in provincia di Buenos Aires in Argentina.
Violentata e strangolata
E' successo tutto verso mezzogiorno di ieri, quando Camila si è allontanata dalla propria casa per recarsi con la sua bici in un negozio lì vicino per comprare il pane. Dopo parecchie ore di assenza e dopo aver visto che la bimba non tornava a casa, la madre, verso le 15:45 ha dato l'allarme recandosi alla stazione di polizia più vicina. La polizia ha immediatamente messo sotto assedio la zona e dopo aver ricevuto diverse segnalazioni si è recata nell'abitazione di Varela.
Parecchie persone avevano avvistato una bici da bimba all'interno del recinto del signor Varela e l'avevano subito segnalato ai poliziotti. Appena arrivati a casa dell'uomo, il soggetto ha subito mostrato segni di nervosismo estraniandosi completamente dalle accuse degli agenti. L'insistenza dei poliziotti nel perquisire la casa ha permesso di ritrovare la bicicletta in una delle stanze della casa e dopo aver opposto resistenza a far controllare il bagno dicendo che si era rotto un tubo e si era allagato tutto, è stato rinvenuto, purtroppo, il corpicino della piccola Camila, all'interno della vasca da bagno, con una borsa in testa, una corda al collo e le mani legate. Inoltre, la piccolina presentava del sangue sulle mani e ciò ha fatto constatare che la bimba si sia difesa prima di essere uccisa.
Varela infatti aveva delle ferite su suo corpo. Purtroppo è stato anche accertato che Camila è stata abusata sessualmente.
Probabile ergastolo
I vicini hanno reagito con rabbia al crimine di Camila e hanno voluto attaccare il criminale quando era sorvegliato dalla polizia e poco prima di essere preso in custodia hanno cominciato a sparare in direzione dell'abitazione dell'uomo lanciando anche oggetti infuocati.
La polizia ha dovuto rispondere con proiettili di gomma e gas lacrimogeni per calmare la situazione. Il responso è di tre feriti ustionati. Gli abitanti della zona hanno anche dichiarato che l'omicida era già stato segnalato in precedenza per il tentato rapimento di un bambino di 10 anni, ma al momento non risulta avere precedenti penali.
Dopo varie visite psichiche è stato confermato che l'accusato si è reso conto di quello che ha fatto e ha riconosciuto perfettamente la mostruosità dell'accaduto. Egli aveva anche 3 profili Facebook contenenti foto e contatti di ragazze minorenni. Varela sarà sicuramente accusato di omicidio aggravato e violenza sessuale. Rischia l'ergastolo.