Ieri mattina, l'ora di pranzo per il nostro fuso orario, gli studenti della scuola superiore di Parkland sono rientrati finalmente nelle loro aule. I ragazzi erano scortati dalla polizia: 50 poliziotti in uniforme li hanno accompagnati all'interno dell'imponente scuola, la "Marjory Stoneman Douglas High School", tristemente nota come la scuola del massacro di San Valentino. In quel giorno infatti, uno studente che era stato espulso per motivi disciplinari, ha aperto il fuoco contro compagni e docenti, uccidendo 17 persone. Nikolas Cruz, così si chiama il folle omicida, si è presentato nella scuola che gli era stata preclusa a causa del suo comportamento, con un arsenale comprendente un fucile automatico.
Il ragazzo, molto problematico a detta degli altri studenti, ha tolto così la vita a 17 persone, tra studenti e professori, e ne ha ferite altre 15.
Un coraggioso rientro
La scuola ha approntato un team di psicologi per aiutare i ragazzi a superare il trauma e per rientrare nella routine scolastica. Il direttore dell'istituto, Robert Runcie, ha dichiarato che sarà messa a disposizione ogni risorsa perché i ragazzi riescano a concludere l'anno serenamente. Ad attendere gli studenti moltissimi giornalisti e lunghe file di macchine che hanno circondato il perimetro, delimitato da cordoni, in cui sono passati gli studenti. Sopra all'ingresso principale campeggiava già dal mattino presto uno striscione con la scritta "bentornate aquile" mentre la strada principale interna, che porta alle diverse aree del campus, è disseminata di fiori e foto ricordo degli studenti che hanno perso la vita.
Gli active shooters
Si chiamano active shooters i singoli che provocano stragi e in USA, dal 2000 ad oggi, sono ben più di 40 i casi di sparatorie di singoli individui. L'active shooter è l'autore di un omicidio di massa che spesso è seguito dal suo suicidio. Nella maggioranza dei casi lo "shooter" usa armi da fuoco e non segue uno schema prestabilito né seleziona le vittime, anzi, pare che queste folli gesta siano regolate dalla casualità.
La maggior parte delle stragi si verifica in luoghi poco protetti, o "obiettivi soft" con misure di sicurezza limitate. La follia di Cruz è tra le tre peggiori stragi di massa dovute ad una sparatoria. Nel 1999 trovarono la morte 12 persone, tra studenti e docenti, nella sparatoria della scuola di Columbine, a Denver, mentre la più drammatica di sempre è ancora la tragedia, del dicembre 2012, della scuola elementare di Sandy Hook in Connecticut, dove furono uccisi 14 bambini e 6 adulti.