Un efferato omicidio. I Carabinieri di Ancona hanno arrestato all'alba Giuseppe e Simone Santoleri, rispettivamente l'ex marito e il figlio di Renata Rapposelli per omicidio volontario. I due uomini sono stati accusati di avere ucciso la donna per motivi economici. In particolare avrebbero attirato la signora Rapposelli di 64 anni, di professione pittrice, nella località di Giulianova per poi strangolarla. Infine i due presunti colpevoli avrebbero occultato il suo corpo, qualche giorno dopo, sul greto del fiume Chienti.

L'omicidio

La signora Renata Rapposelli era scomparsa da Ancona il 9 ottobre del 2017.

Il suo corpo è stato ritrovato circa un mese dopo su un tratto del fiume Chienti a ridosso fra le regioni Marche e Umbria. Secondo la ricostruzione della Procura di Ancona, i due uomini sospettati di omicidio avrebbero attirato la vittima presso la località di Giulianova in provincia di Teramo con la scusa di una gita. Nello stesso giorno avrebbero poi strangolato Renata, avvolgendo il suo corpo in un sacco di cellophane e caricandolo su una 600 fiat bianca, per poi occultarlo con dei cartoni. Infine, dopo due giorni, lo hanno abbandonato presso il greto del fiume Chianti, al confine con le Marche.

Il movente di natura economico

Secondo il sostituto Procuratore della Repubblica Andrea Laurino che ha ricostruito l'intera vicenda, il movente del terribile delitto sarebbe di natura economica.

La donna, infatti, in questi mesi, aveva manifestato il desiderio di ritornare a vivere in famiglia, con il marito, lasciando il figlio senza una fonte di reddito.

L'arresto

I due Santoleri sono stati prelevati all'alba dai Carabinieri dalla loro residenza di Giulianova e tradotti presso il carcere più vicino. Entrambi sono stati accusati di omicidio volontario e di occultamento di cadavere.

In questi ultimi mesi gli inquirenti hanno raccolto molte prove a loro carico. Gli investigatori hanno anche acquisito le immagini delle telecamere poste in una stazione di servizio sulla statale 77 Valdichienti in direzione della rotatoria di porto Sant'Elpidio, che hanno immortalato la fiat 600 che si dirigeva proprio nel luogo del ritrovamento del corpo senza vita della vittima.

Un indizio veramente schiacciante a carico dei due indagati. Secondo gli inquirenti, infatti, la salma di Renata sarebbe stata nascosta proprio in quell'auto e poi occultata. In più il racconto dei due sospettati sulla gita di quel giorno è stato smentito da testimonianze e circostanze. Gli uomini del Ris hanno trovato poi sotto le ruote dell'auto incriminata del terriccio compatibile con quello rinvenuto sul luogo del ritrovamento delle spoglie della signora Rapposelli.

L'interrogatorio

L'autorità giudiziaria ha già predisposto l'interrogatorio di garanzia dei due sospettati per giovedì prossimo. I due presunti assassini hanno comunque già incontrato i loro avvocati questa mattina, che hanno annunciato di voler fare ricorso per il riesame del dibattimento.