Smantellata ad Ancona, in queste ore, la setta macrobiotica di Mario Pianesi, indagato insieme a sua moglie, Loredana Volpi, che costringeva gli adepti alla fame, con l'imposizione di diete al limite del digiuno. La denuncia è scattata da una donna, adescata dal guru, che era arrivata a pesare 35 chili, con la promessa della guarigione.

Le false promesse di guarigione e i danni fisici

Proprio le promesse di guarigione erano il miraggio con cui Pianesi agganciava le proprie vittime, spesso sofferenti di patologie ed intolleranza croniche e che venivano costrette ad abbandonare le cure tradizionali, con l'illusione di una dieta alimentare (inventata dal guru) denominata "Ma.

Pi. " (dal nome del maestro) procurando loro danni fisici, anche importanti. E' il caso di una bambina diventata sorda per un'otite non curata, perché nella setta era vietato usare farmaci, in quanto l'unica "forza salvifica" doveva derivare dal regime alimentare imposto dal maestro.

L'impero di Pianesi

Pianesi, tuttavia, non si limitava a sottomettere e ad annullare la volontà delle sue vittime (non ci si poteva nemmeno sposare senza il permesso del maestro) ma le costringeva ad abbandonare il lavoro per lavorare, sottopagandole, nei "Punti Macrobiotici", una fiorente catena di ristoranti, creata sulla pelle degli adepti, con "capicentro" e "capizona" e spesso luoghi privilegiati in cui si facevano proseliti, scegliendo le vittime tra gli avventori.

La fine di un incubo

Una vera e propria associazione a delinquere, insomma, sgominata solo dopo cinque anni dalle prime denunce, per la difficoltà di penetrazione nell'inquietante ambiente creato dal guru. Ogni aspetto della vita delle vittime veniva meticolosamente controllato, qualsiasi domanda o dubbio veniva respinto e chi osava opporsi veniva schiacciato dai sensi di colpa per aver osato dubitare della veridicità degli insegnamenti propinati dal maestro.

Anzi, molti degli adepti erano persino costretti ad eseguire ingenti donazioni di denaro e il loro lavoro, miseramente pagato, veniva considerato solo un minimo gesto per ricambiare il "messaggio di salvezza" che il loro maestro, tanto generosamente, aveva accettato di condividere con i suoi proseliti. Un'esperienza terribile che è costata, ad alcuni, la perdita del lavoro, ad altri, addirittura il rischio di morire. Di tutto questo, Mario Pianesi, in queste ore, è finalmente chiamato a rispondere.