Il calcio, negli ultimi mesi, sta registrando una recrudescenza del fenomeno collegato al tifo violento, alla luce degli ultimi episodi avvenuti ad Ascoli. Si ripetono, frequentemente, le contestazioni degli ultras, nei confronti della propria squadra, e, spesso, vengono utilizzate ogni forma di minacce verbali, insulti, anche attraverso il web, striscioni offensivi e, peggio ancora, aggressioni fisiche.

Il web pericoloso strumento che fomenta gli animi delle tifoserie

Questo 'modus facendi' è diventato ormai prassi consolidata in tutte le categorie, dalla A alla C fino ai campionati dilettantistici, tanto da creare un vero e proprio allarme nelle Forze dell'Ordine, intente a prevenire ogni forma di violenza.

Il fenomeno si è allargato, a macchia d'olio, a causa della devastante cassa di risonanza creata dai social network che, fomentando gli animi, creano le premesse per ogni dura contestazione.

Nel campionato di serie B, prima dei gravi fatti avvenuti ad Ascoli, si sono verificati altri episodi che hanno coinvolto diverse tifoserie, che non hanno risparmiato nessuno, dai calciatori ai presidenti, e dai ds fino ai tecnici. L'ultima contestazione fa riferimento ai tifosi dell'Avellino non hanno digerito la sconfitta subita a Salerno, e, al rientro della squadra, nei pressi dello stadio 'Partenio', hanno fatto sentire la propria rabbia e solo l'intervento delle forze dell'ordine ha evitato che la situazione degenerasse.

Minacce a Salerno e a Bari

E proprio a Salerno, poco tempo fa, il patron Claudio Lotito è stato fatto oggetto di una durissima contestazione per non aver impegnato maggiori risorse finanziarie nella squadra. Striscioni come, 'Salerno non è un hobby o una succursale. Tornatene a Roma… Lotito maiale!' oppure, 'Società assente, mercato da pezzente.

Fuori dal c***o direttore e presidente' stanno a testimoniare il clima incandescente che si respira, ancora oggi, a Salerno.

Ma la protesta si è presentata anche sotto forma di minaccia, manifestata sulle pagine di fb, dai tifosi del Bari che dopo qualche risultato negativo della propria squadra hanno pubblicato alcuni messaggi che si commentano da soli.

Il gruppo 'Mai per moda Seguaci della Nord' ha emesso un comunicato nel quale si legge, 'non vi sarà più perdonato nulla, la nostra pazienza è finita'. E ancora, 'in caso contrario saremo costretti a proseguire con la linea dura di Venezia, innescando una pericolosa spirale che non si sa dove possa portare'. Le critiche, ovviamente, non risparmiano nessuno, dal ds barese Sogliano, al tecnico Grosso, ai calciatori tutti, senza esclusione di colpi.

Ma la violenta forma mediatica del tifo si può trasformare anche in pungente e feroce sarcasmo, meno violenta ma certamente più efficace. E' il caso dei tifosi della Roma che, verso la fine del mese di Gennaio, prima dell'inizio di una gara ufficiale, in Curva Sud, avevano esposto alcuni adesivi a forma di dollaro con la faccia del presidente James Pallotta, reo di non aver rinforzato adeguatamente la squadra.

Insomma, malgrado anni ed anni spesso connotati da atti di violenza, culminati con tragici eventi luttuosi, il calcio deve ancora imparare i valori espressi dallo sport, nel segno del rispetto dei suoi protagonisti, sia in campo che fuori dal rettangolo di gioco.