Nuove rivelazioni sul caso della morte di David Rossi, il responsabile dell’area comunicazioni della banca Monte dei Paschi di Siena, volato giù dalla finestra del suo ufficio senese di Rocca Salimbeni la sera del 6 marzo 2013. Due inchieste ufficiali hanno confermato che si trattò di suicidio, ma i familiari di David, oltre a molti giornalisti tra cui quelli de Le Iene, non hanno mai creduto a questa versione dei fatti, soprattutto perché i loro sospetti sono suffragati da indizi e prove molto pesanti. È di pochi giorni fa l’intervista rilasciata alla Iena Antonino Monteleone da un presunto gigolò che avrebbe partecipato ad alcuni festini gay nella provincia di Siena insieme a molti pezzi grossi.
Magistrati, politici, uomini delle forze dell’ordine, tutti riconosciuti dal super testimone. A questa clamorosa svolta nel caso Rossi, se ne aggiunge oggi un’altra. Il quotidiano La Verità, infatti, collega l’inchiesta di Siena su l dirigente mps ad una in corso a belluno, dove un presunto agente dei servizi segreti avrebbe minacciato così un imprenditore ‘pentito’: “Ti faccio fare la stessa fine che ho fatto fare a David Rossi, ti butto giù come un sacco di mer*a”.
I particolari dell’inchiesta di Belluno
Dunque, il giallo della morte di David Rossi, dopo le esplosive dichiarazioni del presunto gigolò rilasciate a Le Iene (che ora verranno interrogate dalla procura di Siena), si arricchisce di nuovi particolari scottanti.
Secondo il giornalista del quotidiano La Verità Giacomo Amadori, infatti, i torbidi avvenimenti verificatisi a Siena intorno a Mps sarebbero direttamente collegati con quanto accaduto in un’altra città: Belluno. Nella città veneta, come si diceva, il procuratore Paolo Luca a novembre 2017 ha aperto un’inchiesta a seguito della denuncia di due ‘pentiti’, Valerio L.
e Giuseppe V. (ritenuti entrambi testimoni credibili), che hanno dichiarato di aver subito “atti persecutori, violenze, operazioni di riciclaggio, truffe, misteriosi dossier” e persino un sequestro da parte di alcuni uomini, tra i quali G. M., persona che si è presentata a loro come agente dei servizi segreti. G.M., già coinvolto in diverse indagini, ha sempre negato di far parte dei servizi, ma ha ammesso di esserne un informatore fin dagli anni ‘80.
‘Ti faccio fare la stessa fine che ho fatto fare a David Rossi, ti butto giù come un sacco di mer*a’
Secondo le due ‘gole profonde’, G. M. si vantava di essere amico dell’allora capo della sicurezza di Mps e anche dell’ex amministratore delegato della banca senese, Fabrizio Viola. I due sarebbero stati minacciati perché intenzionati ad uscire da un torbido giro di corruzione legato ad ambienti bancari, compreso quello di Banca Etruria, e persino del Vaticano. Per questo il presunto agente segreto li avrebbe minacciati con la frase “Ti faccio fare la stessa fine che ho fatto fare a David Rossi, ti butto giù come un sacco di mer*a”. Dichiarazioni, quelle provenienti da Belluno, che fanno il paio proprio con quelle del misterioso gigolò intervistato dalle Iene, secondo il quale David Rossi, da lui conosciuto solo di nome, possa essere stato vittima di “persone pericolose” che frequentavano i festini gay senesi, alcune delle quali forse legate alle forze dell’ordine o ai servizi segreti.