L'inverno sta per finire e con l'inizio della primavera e della bella stagione ricominciano le traversate in mare di migliaia di migranti. Al centro della bufera, già dall'anno scorso, sono finite le navi delle Organizzazioni non governative di molti Paesi, accusate di favorire il fenomeno migratorio. Per questo motivo fu stilato un codice di condotta che le ong dovevano seguire, ma diverse di loro sembrano non rispettarlo.

Associazione a delinquere

Una nave dell'Ong Proactiva Open arms che batte bandiera spagnola è stata sequestrata ieri nel porto di Pozzallo.

Per i pubblici ministeri è chiara la volontà di violare la legge e così ne hanno disposto i sigilli. Questa volta la nave non l'ha fatta franca, più volte infatti è stata accusata di aver violato i patti che aveva sottoscritto con l'Italia. La Procura di Catania ha così disposto il sequestro della nave attraccata a Pozzallo con ben 218 migranti libici a bordo. L'accusa del pm, Zuccaro Carmelo, è chiara: si tratta di associazione a delinquere finalizzata a favorire l'immigrazione clandestina. Secondo i nostri magistrati ci sarebbe la volontà dei volontari umanitari spagnoli di traghettare illegalmente migranti africani in Italia contravvenendo agli accordi e alle leggi internazionali. Sono stati dunque consegnati gli avvisi di garanzia al comandante dell'imbarcazione e al responsabile dell'Ong a bordo.

Proprio qualche giorno fa, il coordinatore della Ong aveva twittato che la guardia costiera libica li aveva minacciati di sparare se non gli avessero consegnato i migranti irregolari a bordo. Il 15 marzo, secondo gli inquirenti, la nave in questione avrebbe recuperato questi migranti in mezzo al mare grazie a un tempismo perfetto.

Secondo gli investigatori l'equipaggio della nave sapeva esattamente dove andarli a prendere, ed era partita ben cinque ore prima rispetto al segnale Sos dell'imbarcazione di fortuna con cui erano partiti. I libici sostengono che ci sono contatti quotidiani tra le Ong e i trafficanti di esseri umani, così da avvisare le navi prima di salpare in mare.

I libici

Gli inquirenti avrebbero già tra le mani alcune intercettazioni compromettenti che confermerebbero l'accusa di associazione a delinquere al fine di favorire l'immigrazione clandestina. La guardia costiera libica, secondo i documenti, viene intralciata nelle sue operazioni dalle Ong che si avvicinano troppo alle imbarcazioni di fortuna spingendo i migranti a gettarsi in mare per raggiungere la nave.