Il feretro arriva davanti alla Chiesa di Piazza del Popolo a Roma, e ci sono centinaia di persone ad attenderlo dietro le transenne, che riempiono tutto lo spazio disponibile. fabrizio frizzi fa il suo ingresso accompagnato dalla moglie Carlotta e dal fratello Fabio, tanti suoi colleghi hanno già preso posto, alcuni sono in piedi, perché dentro alla Chiesa sono in tanti a volergli dare l'ultimo saluto.

La bara viene stesa su un tappeto

La bara viene stesa su un tappeto e ricoperta di tulipani gialli, sopra di essa spicca una foto di Fabrizio sorridente, l'uomo che per tutta la sua vita ha voluto rimanere una persona, e mai spiccare come personaggio.

Il padre che si occupa dell'omelia, di raccontarlo e di benedirne il passaggio dalla terra al cielo è Don Walter Insero, cappellano della Rai, che lo conosceva bene, e che per lui ha parole di infinito affetto. Dice che quel sorriso che lui aveva sempre stampato sul viso, oggi non fa pensare alla morte, ma alla resurrezione. Ricorda il papà di Frizzi, Fulvio, un faro del cinema italiano, e ha parole di conforto per Carlotta e per la piccola Stella, che Fabrizio gli aveva confidato non essere stato nel concepirla un suo atto di egoismo, ma un grande atto d'amore.

Milly Carlucci s'incarica della prima lettura

Milly Carlucci si occupa della prima lettura della funzione funebre, lo fa spesso cercando il respiro, con fatica.

C'è poi il fratello di Frizzi, Fabio, a salire sull'altare, a invitare a pregare per il fratello e a stringersi nella preghiera e nella fede. Fabio Insinna invece, a seguire, legge una poesia per l'amico, molto toccante, e Antonella Clerici e Carlo Conti concludono gli interventi dei colleghi, con la Preghiera degli Artisti, alla quale tutti si commuovono, da Bonolis alla Ventura, e alla fine applaudono, mentre la moglie di Fabrizio, Carlotta, cerca la mano del cognato seduto accanto a lei, per tutta la cerimonia impietrita dal dolore.

Fabrizio era generoso e un eterno ragazzo

Don Walter parla di Fabrizio come di un uomo buono, che si è messo sempre a disposizione per la beneficienza, ritenendosi fortunato, e volendo ritornare agli altri un po' di quello che lui in abbondanza aveva ricevuto dalla sorte. Tutti lo sentivano come un fratello, non ha mai detto una parola sopra le righe, ed è sempre stato disponibile con i colleghi e con il pubblico, come una persona di famiglia.

Alla fine della Messa sono il fratello Fabio e gli amici a prendere la bara di Fabrizio sulle spalle, mentre risuonano le parole di padre Walter nel pensiero di ognuno di noi "Fabrizio sta raccogliendo quello che ha seminato".