Roberto Pirrone 65 anni di Firenze, con in mente l'idea di farla finita si è recato sul Ponte Vespucci portando con sé una pistola. La mancanza di coraggio non gli ha consentito di suicidarsi ma gli ha consentito di uccidere. La vittima è un senegalese di 54 anni, Idy Diene, un passante che trovandosi li per caso è diventato il bersaglio di sei colpi di pistola. Nel pomeriggio è iniziata la protesta dei connazionali che, bloccando una carreggiata del Ponte Vespucci, vogliono esprimere la rabbia per quanto è accaduto.

'Non sono riuscito a suicidarmi, ho ucciso per andare in galera'

L'uomo, Roberto Pirrone, è uscito di casa con un solo pensiero: il suicidio. Una morte premeditata che sarebbe legata a problemi economici e che avrebbe avuto come soluzione quella di non gravare più sulla famiglia. Ha portato con sé una pistola, arma che avrebbe dovuto usare contro se stesso, ma che per mancanza di coraggio ha preferito puntare su un passante a caso. La vittima è un senegalese di 54 anni, sul quale sono stati inflitti sei colpi di pistola. Pirrone è stato fermato subito dopo da una pattuglia dell'esercito impiegata nell'operazione strade sicure a Firenze, avvisata degli spari dal consolato americano. Una volta portato in Questura avrebbe ammesso, tra pianti e momenti di non lucidità, l'omicidio, confessando la sua voglia di farla finita, una voglia che è stata interrotta dalla paura, ma che non ha fermato l'altra folle idea che gli è passata per la testa.

"I primi passanti erano una donna di colore e un bambino, ma non sono riuscito a sparare e ho aspettato un altro passante, non ci sono giustificazioni, ma se non riuscivo a suicidarmi dovevo per forza trovare un'altra soluzione per i miei problemi, ho ucciso per andare in galera".

La protesta dei connazionali della vittima ha bloccato Ponte Vespucci

Il Ponte Vespucci riaperto dopo aver recuperato il corpo senza vita di Idy Diene, è stato nuovamente bloccato da una ventina di senegalesi, ai quali più tardi se ne sono uniti altri, in segno di protesta e di rabbia per quanto accaduto al loro connazionale, "rimaniamo qui sin quando servirà a qualcosa".

Le forze dell'ordine hanno cercato di far mantenere la calma, chiedendo ai protestanti quale fosse la loro intenzione. Alla domanda ha risposto Pape Diaw, componente della comunità senegalese di Firenze: "in questa città abbiamo già avuto due vittime, ora basta, abbiamo mantenuto la calma ora la stiamo perdendo".