L'ultima campagna elettorale è stata una delle più violente mai ricordate dagli anni '70 in poi, in molte città della penisola prima delle elezioni ci sono state manifestazioni antifasciste e diversi scontri con le forze dell'ordine, nonché agguati veri e propri a militanti di partiti di destra. La rete Bologna Antifà ha pubblicato un vero e proprio manuale del picchiatore, alcune pagine di consigli utili per colpire il nemico. Le regole di guerriglia e agguati con un solo scopo: "cancellare certe idee dal mondo".

Il libretto della violenza

Secondo il manuale antifà dipende tutto da chi sarebbe la vittima e da chi la colpisce.

Se a picchiare è un antifascista allora la prepotenza e la violenza diventano un mezzo legittimo da mettere in pratica in un modo ben preciso: colpendo i nemici alle spalle. La giustificazione di un simile gesto è da ricercate nel piccolo libricino del picchiatore, "editore" Bologna Antifà, ramificazione di un blog di Reggio Emilia che nei giorni passati ha pubblicato su internet una lista di proscrizione (corredata da nomi e indirizzi) di avversari politici e obiettivi da colpire. Il consigliere Lisei, capogruppo di Forza Italia al comune di Bologna, ha sporto denuncia proprio contro questo manuale per la sua elevata portata offensiva. Le pagine in totale sono 7 con domanda e risposta, intitolato "Considerazioni sulla violenza", un vero e proprio trattato su come sciogliere il nodo della violenza politica a seguito del pestaggio dell'esponente cittadino palermitano di Forza Nuova, legato, imbavagliato e pestato a sangue in mezzo alla strada.

Secondo questo manuale gli antagonisti sono legittimati a praticare la violenza per costruire una società libera dai sessisti, razzisti e capitalisti. "Alcune azione violente possono ritenersi giuste. Il problema non è l'uso della forza ma chi sono gli obiettivi". "Nella lotta dell'antifascismo non esistono regole di fair play" dice il libretto, "Non bisogna subire troppe perdite" e per questo motivo vengono suggerite alcune soluzioni: limitare i danni e massimizzare il risultato, ovvero scappare quando non si è sicuri e aggredire sempre in superiorità numerica o colpendo il nemico alle spalle.

Senza regole

Secondo questo trattato è meglio un compagno in salute piuttosto che in carcere, all'ospedale o sottoterra; perciò non c'è alcuna necessità di seguire la strada della lealtà e del coraggio, dice il libretto. Colpire con ogni mezzo e scappare è la regola, senza porsi troppe domande.