Il carcere Beccaria di Milano ha annunciato che tra un mese ci sarà la presentazione ufficiale con conferenza stampa, pubblico, domande e ammiratori per dare avvio alla prima squadra di calcio del Carcere per i minorenni. Il presidente del Csi Achini, in passato già allenatore, ha esposto alla direttrice l’intenzione di creare una squadra solida all’interno del Beccaria. Il debutto ufficiale in carcere è avvenuto attraverso un’amichevole con le giovanili dell’Inter. Il presupposto era quello di entrare in campo per misurarsi con dei rivali meritevoli e non per fare una passerella di beneficenza.

Fino ad ora si sono svolte numerose partite sia all’interno che all’esterno del carcere, tuttavia erano tutte amichevoli, infatti la vera iscrizione al campionato del Csi, nella categoria calcio a cinque deve ancora avvenire.

La rieducazione sportiva

Le attività svolte all’interno delle strutture penitenziarie acquisiscono un valore aggiunto poiché permettono di mantenere una quotidianità anche all’interno delle sbarre. Certamente lo sport in carcere è importante tanto quello praticato fuori per il benessere psico-fisico, per la possibilità di conoscere gli altri, di imparare cosa sia la fiducia, rispettare le regole, condividere i successi e gli insuccessi, impegnarsi per raggiungere uno scopo.

Per i detenuti oltre a questi obiettivi comuni ce ne sono altri ancora più importanti. Prima di introdurli bisogna ricordare che in Italia la pena è concepita come rieducativa e non come punitiva. Il fine ultimo del carcere non è quindi punire, ma riabilitare. In quest’ottica, grazie alla possibilità di formare una squadra e di scendere in campo, i detenuti hanno la possibilità di ricreare contatti umani positivi, di rivivere il mondo esterno, di reinserirsi nella quotidianità della vita, di impegnarsi in qualcosa che non danneggi la loro vita.

Quindi mentre all’interno del mondo lo sport ha scopo educativo, nel carcere la pratica sportiva acquisisce uno scopo rieducativo che spoglia il detenuto della visione che lo lega solamente al reato commesso, vestendolo nuovamente di caratteristiche e capacità che riscopre. Un altro elemento positivo a favore dello sviluppo di progetti sportivi all’interno degli istituti è l’incanalamento dell’energia fisica in attività sportive evitando così di scaricare i sentimenti negativi sull’istituzione non sempre presente ed efficiente.

Le criticità

Tuttavia, benché lo sport acquisisce un ruolo fondamentale nella rieducazione, questo non garantisce le necessità fondamentali delle persone che escono dal carcere: lavoro, casa, reinserimento famigliare. Il reinserimento mette in campo numerosi sentimenti, sia quelli dei detenuti sia quelli della società che li attende fuori. Mentre in carcere attraverso numerose attività il detenuto ri-acquisisce una stima e una conoscenza di sé positive, durante il reinserimento questi sentimenti vengono messi in dubbio da una società che continua a condannare le persone per i loro reati commessi.