Non c'è scappato un "lei non sa chi sono io", ma il concetto è quello. Per associazione di idee l'episodio fa venire in mente quel piccolo capolavoro cinematografico del 1960, il film "Il vigile" del regista Luigi Zampa: c'è un Alberto Sordi alias Otello Celletti, vigile motociclista inflessibile che insegue il sindaco Vittorio De Sica per fargli la multa, ma invece di un elogio rischia il posto di lavoro e per mantenerlo deve fare le scuse al primo cittadino. Nella realtà, mercoledì scorso Roberto Dipiazza, sindaco di trieste, ha preso la multa dopo aver parcheggiato in un posto riservato alla polizia municipale.

Per esprimere il suo 'disappunto' ha realizzato un breve filmato che ha pubblicato sui social.

Ciak si gira, la protesta del sindaco multato

Al sindaco triestino proprio non è andata giù la contravvenzione presa e così ha messo in piazza una protesta con velata 'minaccia'. Si è fatto riprendere in un filmato di appena 50 secondi che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook da amministratore. Nel video si vede il sindaco che si avvicina alla sua auto e dice: "forse non è neanche vero, vediamo un po'". Quindi inforca gli occhiali e prende la multa tenuta ferma dal tergicristalli. Comunica la cifra da pagare di 41 euro scontata a 28 se pagata entro 5 giorni. Quindi commenta "interessante" e contesta a suo modo la contravvenzione.

"Io non giro con automobile con autista perché uso la mia automobile", esordisce. Racconta di essere arrivato dietro al Comune ma "ovviamente non c'era spazio perché i miei vigili non fanno il loro dovere di controllare le automobili", per cui ha lasciato la sua auto al posto della Polizia Locale ed è stato multato.

Annuncia che andrà immediatamente a pagare la sanzione, ma anche una 'contromossa': "Da oggi controllerò con molta attenzione l'operato della polizia municipale di Trieste."

Richiesta di scuse della polizia locale

Non è tardata la risposta del Sindacato autonomo di polizia locale. Riprendendo un termine usato dal sindaco nella sua 'contestazione' video, in un comunicato si legge che 'interessante' è invece scoprire da una pagina Facebook che il sindaco "giustamente multato perché la sua auto si trovava in divieto", ritenga che i "suoi" vigili non facciano il loro dovere, eccetto lamentarsi per averlo fatto, minacciando "neanche tanto velatamente" che controllerà personalmente l'operato della polizia municipale.

Il sindacato fa sapere di non avere nulla da nascondere, anzi invita Dipiazza a fare controlli così da colmare le sue "gravi lacune". Chiedeche il primo cittadino porga formali scuse sia al corpo che agli agenti che l'hanno multato compiendo il proprio dovere. La nota sottolinea che Dipiazza "non è il padrone di Trieste ma solo un amministratore della res publica e che quindi i vigili non sono “suoi” . A seguire anche il vicesindaco e assessore proprio alla polizia locale, Pierpaolo Roberti, si è dissociato dalla reazione del sindaco. "Benvenuto nel club di chi sbaglia paga", ha scritto a sua volta in un post Facebook, ricordando che anche lui è stato multato. Ma è solo una bella pubblicità: significa che i vigili non guardano in faccia nessuno.

Le reazioni dei cittadini

Molti cittadini hanno replicato al sindaco con commenti sulla pagina. Qualcuno ha scritto: "Lei chi è per essere esente dalle multe?" E un altro: "quindi finora non ha controllato?" C'è chi protesta che "un teatrino del genere per una multa è un comportamento infantile". E chi dice: "per par condicio facciamo che i vigili controllino anche il suo di lavoro". Chi osserva: "Il fatto che i posti del comune fossero occupati irregolarmente non giustifica la stessa azione". E chi conclude semplicemente: Chi sbaglia paga, la legge è uguale per tutti".