La notizia è stata confermata da Carlo Doglioni presidente INVG (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) direttamente ai microfoni dell'agenzia Ansa: in caso di eruzione della Caldera dei Flegrei, l'Osservatorio Vesuviano non sarebbe più in grado di effettuare il monitoraggio della zona, essendo alto il rischio per la sicurezza, vista l'ubicazione dell'Istituto.
Purtroppo non è una bufala, ma si tratta di una notizia reale che ha lasciato interdetti i partenopei. Sembrerebbe però che non sia solo la sicurezza la motivazione principale dello spostamento della sede, ma che ci siano anche motivazioni economiche sul trasferimento: la gestione dell'Istituto "costa troppo", elevatissimi i costi di gestione e di affitto, mentre secondo il presidente INVG, i soldi andrebbero risparmiati per l'acquisto di attrezzature e attività di ricerca, necessarie allo studio del territorio.
La "disaster recovery"
La nuova sede dell'Osservatorio, dovrà essere anche considerata una 'disaster recovery': un'area protetta dove viene garantita la sicurezza in caso di eruzione vulcanica. Questo permetterebbe all'istituto di restare pienamente funzionale, in una zona più sicura, nel caso la situazione dovesse all'improvviso precipitare.
L'area campana definita "zona rossa" è molto vasta e sarebbe impossibile trovare un luogo sicuro in caso di eruzione da parte della Caldera dei Flegrei.La" disaster recovery" dovrà essere pensata a scopo preventivo di protezione nel caso di caduta di materiale incandescente.
L' area maggiormente interessata infatti, è quella parte di territorio che in caso di eruzione può essere a rischio di "flussi piroclastici" e comprende i territori di Napoli, Pozzuoli, Monte di Procida e Bacoli.
Secondo Doglioni, un ente come l'Osservatorio deve essere integrato con la ricerca e l'obbiettivo sarebbe infatti quello di trasferire la sezione dell' osservatorio campano, all'interno di un dipartimento universitario al fine di stabilire una collaborazione maggiore con gli altri ricercatori, che renderebbe quindi migliori le diverse attività.
Il momento opportuno
Un progetto a cui si pensava da qualche tempo, che però prende forma proprio in questi giorni, dopo le numerose scosse di sisma avute negli ultimi giorni in tutto il sud Italia. La notizia dello spostamento della sede e le dichiarazioni di Doglioni, lasciano comunque un po' perplessi i cittadini, destando anche grande preoccupazione nei riguardi del "gigante" Flegreo, che ci si augura non sia sul punto di esplodere.