Benoit Ducos, guida alpina di origine francese, ha soccorso una nigeriana in procinto di partorire. Ora rischia cinque anni di prigione. L'uomo, secondo la gendarmeria francese, ha infranto le leggi sull'immigrazione.

La psicologia del razzismo

Sigmund Freud ha teorizzato i processi psicologici che si celano dietro il razzismo; è la cosiddetta paura del diverso. Innanzitutto il razzismo è basato su pregiudizi e preconcetti. Di conseguenza, quest'ultimi, tendono ad allontare "il diverso". Ma da cosa deriva tutto ciò? Freud rifacendosi al concetto di angoscia nevrotica, spiega questo fenomeno come una sorta di pericolo interno e inconscio.

Ed è esattamente questo il processo che sta alle fondamenta del pensiero razzista. Il soggetto razzista, tendenzialmente, tende a spostare il conflitto interno verso qualcosa di esterno: in questo caso nei confronti del "diverso". A questo punto, viene a mancare un acceso interesse nei confronti dell'altra persona e la possibilità di poter conoscere la sua storia o le vicissitudini. La vittima viene degradata, attraverso uno spietato processo di allontanamento, fino ad arrivare, addirittura, ad un crudele comportamento antisociale nei suoi confronti. In genere, le persone razziste sono maggiormente propense a creare dei gruppi conformi alle loro idee che giustifichino i loro comportamenti intolleranti.

Il pregiudizio sta alla base di tutto ciò ed è particolarmente complicato modificarlo. Questo succede anche perchè si verifica una sorta di profezia autoavverante: se possediamo un determinato pregiudizio nei confronti di una persona e ci comportiamo in maniera fredda, del tutto distaccata, è sicuro che la persona con la quale stiamo avendo una conversazione si comporterà di conseguenza.

Concetto fondamentale da ricordare è che solitamente non si nasce razzisti: è proprio la famiglia di provenienza, la società o il gruppo di appartenenza che influenzano gli individui.

Razzismo e fisiologia

Recentemente è stata verificata la correlazione tra razzismo e meccanismi fisiologici cerebrali. Secondo una ricerca, determinate convinzioni nei confronti del razzismo, influenzano il funzionamento di alcuni circuiti neurali.

In particolare, è stato dimostrato che l'empatia gioca un ruolo fondamentale per quanto riguarda la questione del razzismo, proprio perché certe credenze esercitano un'azione determinante sulla capacità empatica.