L'esperienza politica di Donald Trump pare essere incentrata sul prendere decisioni di rilevante importanza storica; l'ultima tra le tante appare la più ambigua. Nella nomina del Marzo 2018 è, per la prima volta, una donna ad essere a capo della CIA. Gina Cheri Haspel, 61 anni, sostituisce Mike Pompeo alla guida dell'intelligence americana. Figura di rilievo all'interno dei servizi segreti per la sua azione in operazioni antiterrorismo, la donna è attualmente al centro di numerose polemiche, la sua vicenda personale è ricca di controversie riguardo l'utilizzo della tortura come mezzo di estorsione di informazioni.
Il passato di Gina Haspel
Secondo le fonti, nel 2002, la Haspel gestiva il compound "Cat's Eye", nome in codice di un carcere fantasma della CIA in Tailandia. Proprio lí erano prigionieri due presunti terroristi di Al Qaeda (Abu Zubayadan e Abd Al Rahim Al-Nash Iri), torturati tramite la tecnica del waterboarding, l'annegamento simulato. Tale vicenda le conferì, nel 2013, il titolo di vicedirettrice del National Clandestine Service. Mike Pompeo, ex numero uno della CIA, le ha lasciato una mansione di rilevo da ricoprire. Tuttavia, al momento della sua nomina, le organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti umani hanno criticato duramente la decisione del presidente, decisione che deve necessariamente passare per l'approvazione del senato, dunque non è da escludere l'opposizione dei democratici dinanzi a tale scelta.
Considerando le innumerevoli licenze possedute dalla CIA e la peculiare tendenza della Haspel, sembra spaventosa e sempre più vicina l'idea di sentir parlare più spesso di casi di tortura nei confronti dei prigionieri.
L'inevitabile influsso di Gina Haspel e Mike Pompeo: buone nuove per l'Italia
Gli Stati Uniti, tanto quanto l'Italia, vivono un momento di transizione politica.
I rapporti che intercorrono tra l'intelligence di Roma e quella di Washington sembrano essere ottimi. Gina Haspel è considerata da molti una figura competente e lo stesso Mike Pompeo, un po' per le sue origini italiane, un po' per le sue capacità diplomatiche, potrebbe conferire maggiore stabilità all'asse Roma-Washington.
Per quanto possa essere "temuta" l'avvenuta nomina di Gina Haspel, l'Italia può fieramente sorridere e trarne vantaggio. Osservando il malcerto ed instabile contesto mondiale, poter contare su servizi segreti rassicuranti può solo giovare alla tranquillità di entrambe le nazioni.