Inutile provare a mettersi nei suoi panni, se non si possiede la sua freschezza e la sua forza di volontà. Gabriele, milanese di appena 9 anni, conosciuto sulla rete come Lele Joker, vuole diventare un medico, ma per il momento si accontenta di caricare i suoi video su Youtube e collezionare quanti più “like” possibile. Intanto, nel momento in cui scriviamo, ha già acquisito più di sedicimila iscritti e quasi settantottomila visualizzazioni, più un numero incalcolabile di pollici in su. Dell’infame malattia che ha tentato di aggredirlo neanche l’ombra: schiacciata dal peso della vitalità che sprigiona da ogni parola, da ogni gesto, da ogni simpatica espressione del suo visino di bimbo.

E se le cure a cui deve sottoporsi gli strappano qualche capello, lui non ci fa caso. Ci mette su un cappellino da rapper e continua a parlare, parlare, parlare…

‘Voglio fare il dottore per aiutare quelli come me a stare meglio’

“Inseguite i vostri sogni, perché fa bene”, raccomanda Lele, dopo aver fatto il suo turno di cure quotidiano, mentre il papà lo spinge in carrozzina lungo i corridoi di un ospedale americano immenso, del quale descrive e giudica ogni quadro, ogni paziente che incontra, ogni angolo, ogni medico. E proprio al lavoro dei medici si ispira e ambisce, quando afferma, con convinzione: “Voglio fare il dottore e questo farò! Mi laureerò e farò felici i miei genitori. Così potrò anche aiutare chi sta male, come adesso fanno con me.”

“Se vuoi fare l’autista”, prosegue con ineccepibile logicità, “devi prendere la patente”.

Poi suggerisce, a chi lo segue di far lavorare il cervello, “perché fa stare bene!”

Della malattia non parla nemmeno, anzi, intervistato a “La vita in diretta” da Marco Liorni, esorta chi intendesse guardare i suoi video a non scrivere commenti tristi, poichè non vuol essere commiserato. E, francamente, non ispira nemmeno lontanamente sentimenti di compassione.

Piuttosto un senso di inadeguatezza in chi lo osserva, dettato dalla dignitosa serenità con cui dimostra di affrontare questa difficile fase della vita, seppur alla sua tenera età, tanto da far impallidire un adulto.

Ciò che desidera fortemente adesso è veder crescere il numero di iscritti al suo canale Youtube, magari superare i diecimila.

Ed in questo, certamente, sarà accontentato, dato che, attualmente, il numero di followers aumenta progressivamente, ben oltre i risultati sperati.

‘Cosa posso dire, che la vita fa schifo?’

Spiega cos’è l’amore, prova a mantenere un registro solenne, poi esorta a dedicarsi alle proprie passioni, con un pizzico di umorismo. Si scusa per l’incostanza nel dedicarsi ai suoi fan e poi si chiede, con un tono per nulla sconsolato, ma sarcastico: “Cosa posso dire? Che la vita fa schifo? No… Un po’ si deve scherzare, ogni tanto”. Il baby youtuber dimostra di destreggiarsi bene, sullo schermo e nella vita. Per qualche arcana virtù, a noi sconosciuta, non lascia trasparire nessuna sofferenza, fisica o psicologica.

Sembra non patire alcuna situazione, benché scomoda, ma sa anzi affrontarla con quell'entusiasmo e quella frenesia tipicamente gioiosa di un bambino comune. Il suo canale insegna a mantenere questo atteggiamento nei confronti della vita. E molto altro. La costante è una ottimistica, fanciullesca visione dell’esistenza, un’iniezione di energia. Quella, sì, contagiosa. Provare per credere!