I tre cittadini italiani, originari della provincia di Napoli, scomparsi in messico il 31 gennaio scorso “sono vivi”. L’annuncio che riaccende la speranza dei familiari di Raffaele Russo, del figlio Antonio e del nipote Vincenzo Cimmino, lo ha dato oggi l’avvocato delle due famiglie, Claudio Falleti, durante un incontro al ministero degli Esteri con il sottosegretario Enzo Amendola.

Il mistero degli italiani scomparsi e la ‘macelleria messicana’ di Alberto Villani

Secondo quanto riferito dall’avvocato Falleti, le competenti autorità messicane stanno svolgendo le loro indagini con la dichiarata speranza di ritrovare vivi i nostri connazionali italiani scomparsi.

Eventualità che risulterebbe clamorosa, visto il totale black out di notizie degli ultimi due mesi, le voci su presunti rapporti dei tre napoletani con membri dei cartelli messicani e il destino solitamente riservato alle persone scomparse nel Messico preda della violenza e delle bande di trafficanti di droga. Ultimo esempio della ‘macelleria messicana’ in atto, è stato proprio la morte violenta di un altro italiano, il broker di Pavia Alberto Villani, il cui corpo è stato ritrovato ieri nella città di Tlaltizapan, con due colpi di revolver nel cranio e con un cartello sul quale era incisa la macabra scritta ‘Questo mi è successo per essere un ladro’.

Le novità nelle indagini su Russo e Cimmino

Comunque sia, il caso di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino non è ancora chiuso. Per questo motivo i familiari dei tre napoletani scomparsi, Francesco Russo (l’altro figlio di Raffaele), Fortuna Russo (sorella dello stesso), Giovanni Cimmino e Vanessa Spagnuolo, rispettivamente padre e moglie di Vincenzo, si sono recati insieme all’avvocato Claudio Falleti alla Farnesina, nella speranza che il governo italiano possa intensificare ancor di più la sua pressione diplomatica su Città del Messico.

Proprio il sottosegretario Amendola, infatti, ha guidato una delegazione italiana rientrata nei giorni scorsi dal Centro America. In Messico, il nostro sottosegretario agli Esteri ha incontrato prima il suo ‘collega’ messicano e, in seguito, esponenti della procura di Guadalajara e il vice governatore dello Stato di Jalisco, territorio dove, precisamente nella cittadina di Tecalitlan, i tre cittadini italiani sono scomparsi nel nulla da quasi 60 giorni. In base alle informazioni ricevute, l’avvocato Falleti si è sentito in dovere di spingersi ad affermare che i tre “sono vivi”.