Cosa c'è dietro la morte di Alessandro Neri, il ragazzo di Spoltore trovato morto nel pescarese nei pressi del torrente di via Vallelunga nei giorni scorsi? E' la domanda che si stanno ponendo gli inquirenti in questi giorni di indagini complesse. 'Ogni ipotesi resta aperta' fanno sapere gli investigatori, soprattutto alla luce dell'esito dell'autopsia: Alessandro non si è difeso e, dunque, con ogni probabilità, conosceva bene il suo assassino. O i suoi assassini.

Pescara, chi ha ucciso Alessandro Neri?

'So che gli investigatori stanno lavorando bene' ha ripetuto la mamma del giovane ai cronisti appostati davanti alla sua abitazione.

'E sono sicura - ha aggiunto - che prenderanno presto chi ha ammazzato mio figlio' le parole di Laura Lamaletto. Nelle indagini degli inquirenti, però, ci sarebbero anche i rapporti familiari, si parla anche di un'eredità del nonno materno. E poi c'è il giallo della macchina, ritrovata nel centro di Pescara nei giorni successivi alla morte, senza la chiave all'interno. Dov'è finita? E chi ha portato la macchina di Alessandro in pieno centro di Pescara, in una zona piena di telecamere?

Omicidio Neri, le indagini ad un punto di svolta?

L'auto potrebbe dare una prima svolta alle indagini. Nei pressi del luogo in cui è stata trovata mercoledì, a due giorni dal ritrovamento del cadavere, ci sono diverse telecamere: chi l'ha guidata potrebbe essere stato inquadrato.

E' il guidatore della macchina di Alessandro l'assassino?

Intanto, terminata la lunga autopsia durata otto ore e che ha visto protagonisti anche i Carabinieri del Ris di Roma, si cercano delle risposte anche dai tabulati del cellulare della vittima: è stato Alessandro ad effettuare l'ultima telefonata lunedì sera? Il telefonino è stato trovato addosso ad Alessandro Neri, mentre non c'erano il portafoglio e le carte di credito.

La mamma della vittima avrebbe dichiarato ai carabinieri che il figlio era solito uscire senza. 'Sono sicura che gli assassini erano due, mio figlio era molto forte di costituzione, credo che fosse impossibile ucciderlo, per una persona, e portarlo da solo nel fiume' le parole della mamma. La tragica morte di 'Nerino' (così come veniva chiamato dagli amici nella curva del Pescara) ha scosso la città. Sabato scorso, allo stadio Adriatico, Alessandro è stato ricordato con uno striscione in curva: 'Nerino nel cuore, la curva Nord ti rende onore'.