Possibili guai in vista per Biagio Izzo. L'attore è rimasto coinvolto in un'inchiesta in cui è stato accusato di Turbativa d'asta. Il 23 marzo, presso il Tribunale del Riesame, si discuterà sugli arresti domiciliari a suo carico. Il pubblico ministero aveva già tempo fa richiesto una misura cautelare per l'attore e altre tre persone. Il giudice per le indagini preliminari aveva negato la restrizione, ma la procura aveva impugnato il provvedimento del giudice e ripresentato la richiesta di arresti per il comico napoletano. Da alcune intercettazioni telefoniche si sono appresi i dialoghi avvenuti tra il titolare di un'agenzia di disbrigo pratiche, un ex dipendente di Equitalia e un dirigente delle vendite giudiziarie del capoluogo campano.

I tre parlavano dei beni pignorati a un attore famoso che da tempo aveva un contenzioso aperto con Equitalia. I dati anagrafici dell' attore non sono mai stati nominati. Per questo motivo il giudice aveva rigettato la richiesta di arresti domiciliari per Biagio Izzo. Gli impiegati statali iscritti nel registro degli indagati sono Mario Parisi e Rodolfo Imperiale. Entrambi all'epoca dei fatti lavoravano per Equitalia. I due si sarebbero messi d'accordo con Gianfranco Lombardi, dirigente dell'istituto vendite giudiziarie di Napoli per fare in modo che i beni confiscati a Izzo fossero acquistati all'asta tenutasi il 25 febbraio 2015, per poi tornare nelle mani dell'attore. I beni pignorati al comico consistevano in una Vespa, una Fiat 500, una seconda vettura, una moto, più diversi beni mobili.

L'attore partenopeo di dichiara completamente estraneo ai reati di cui è accusato

Il nome dell'attore comico è finito su un'inchiesta svolta dalla Guardia di Finanza che ipotizza illeciti e favoritismi in merito alle procedure di riscossione dei tributi e nelle fasi successive di esecuzione forzata e giudizio dinanzi alla commissione tributaria.

Il pm Valter Brunetti nei mesi scorsi aveva richiesto gli arresti domiciliari per Biagio Izzo e altri tre indagati. Il gip ha rigettato la richiesta. La procura però ha fatto ricorso, portando la questione al Tribunale del Riesame. L'attore partenopeo a 'Repubblica' ha dichiarato che la vicenda non lo riguarda minimamente, affermando di non avere mai parlato, né chiesto favori a nessuno.

L'attore è certo che la questione si risolverà in una 'bolla di sapone'. Il legale difensore dell'attore napoletano Sergio Pisani, ha dichiarato al 'Mattino' che il suo assistito era già stato riconosciuto dal gip estraneo ai fatti di cui era stato accusato. L'avvocato del comico tiene a ribadire che il nome del suo assistito non compare in alcuna intercettazione. Secondo la difesa, Izzo sarebbe stato coinvolto nell'inchiesta, a causa di soggetti che cercavano di entrare nelle sue grazie.