Il killer di Budrio rinominato Igor il russo era in fuga dall'1 Aprile 2017 e dopo più di otto mesi è stato catturato in Spagna, a Teruel. L'uomo si era nascosto in una fattoria e due agenti, per puro caso, lo hanno trovato: erano alla ricerca del fautore della sparatoria avvenuta nella penisola iberica qualche giorno prima. Il 15 Dicembre, alle ore 19 circa, il fuggitivo ha aperto il fuoco contro gli uomini della Guardia Civil, i quali non hanno fatto in tempo a reagire ed hanno perso la vita. Sono stati quindi Victor Romero Perez e Victor Jesus Caballero Espinosa le ultime vittime di Igor il Russo; quella sera, infatti, il killer di Budrio è stato finalmente catturato.

Nella giornata di venerdì 23 Marzo 2018, si è tenuto il primo interrogatorio nel carcere di massima sicurezza di Saragozza, in Spagna.

Igor il Russo nel carcere di massima sicurezza in Spagna

Da quando Norbert Feher, alias Igor il Russo, è stato catturato ed arrestato dalla Guardia Civil, gli agenti lo hanno sempre trattato come il più feroce dei killer, vedendo in lui un uomo pronto a reagire e a fare nefandezze di qualunque tipo. Per questo motivo è stato condotto nel carcere di massima sicurezza sito a Saragozza, nella Spagna nord-orientale: secondo i media spagnoli, infatti, il penitenziario di Teruel sarebbe stato troppo poco sicuro per un killer di questo rango. L'attenzione viene mantenuta sempre molto alta e particolari accorgimenti sono stati adottati anche nel momento il cui il detenuto si è trovato trasferirsi dalla cella nella quale è rinchiuso fino all'aula, per il suo primo interrogatorio: nonostante il tragitto fosse piuttosto breve, Igor il Russo è stato scortato da tre agenti mentre indossava, ammanettato, un giubbotto anti-lesioni.

L'interrogatorio di Igor il Russo

Dopo circa tre mesi dalla cattura, Igor il Russo è stato interrogato per la prima volta dai pm di Bologna. L'interrogatorio si è svolto nel carcere di Zuera ed è stato condotto grazie all'ausilio di due interpreti, utili a tradurre le parole dei magistrati italiani in spagnolo, russo e serbo.

La loro presenza però è servita a poco, in quanto Norbert Feher si è mostrato per nulla collaborativo nei confronti della giustizia: freddo e cinico, si è avvalso della facoltà di non rispondere in merito agli omicidi del barista di Budrio e di Davide Fabbri. Il 42enne si è presentato nell'aula con la barba lunga ed incolta, ma con un atteggiamento quasi di strafottenza che mai lo ha abbandonato nel corso di questi mesi.

Una sorta di sfida nei confronti dei magistrati di Bologna, con i quali ha deciso di non interagire, sancendo così la chiusura anticipata dell'interrogatorio, che sarebbe durato all'incirca due ore, dalle 10 fino a mezzogiorno. A detta però dell'avvocato Giorgio Bacchelli, legale della famiglia di Davide Fabbri, questa convocazione è comunque servita a fargli prendere atto delle constatazioni a suo carico. Il fatto che non abbia risposto non modifica la sua posizione: ''La responsabilità di Norbert Feher è ormai assodata perché a suo carico ci sono delle prove inconfutabili'', ha aggiunto il legale. Resta ancora da chiarire se Igor il Russo abbia agito assieme a dei complici, che al momento potrebbero latitare per l'Europa.

Per il momento, il procuratore Giuseppe Amato e il suo braccio destro Marco Forte hanno dichiarato che il fatto che il killer sia rinchiuso in un carcere spagnolo non ostacolerà in alcun modo l'applicazione della giustizia italiana, in quanto sono comunque intenzionati ad inviare una rogatoria con l'obiettivo di poter svolgere il processo ed emettere la relativa sentenza in videoconferenza.