Una vera e propria condanna alla libertà d’espressione è stata definita dalla maggioranza la punizione inflitta a due giovani rapper spagnoli per aver inserito parole sgradevoli e offese, in riferimento alla Corona, nei testi di alcune loro canzoni.
Chi sono gli incriminati
I due incriminati sono il maiorchino José Miguel Arenas detto valtonyc, condannato a tre anni e mezzo di carcere, e il catalano Pablo Rivadulla Duró conosciuto come Pablo hasel, a due anni e un giorno. Valtonyc è sulla scena musicale soltanto dal 2015, mentre Hasel, autore di libri e poemi, esordì nel lontano 2005 con Esto no es el paraíso.
Capi di accusa e motivazioni nel dettaglio
I capi di accusa nello specifico sono stati: offese alla Corona e apologia del terrorismo. Nel caso del cantante maiorchino, sarebbe colpevole di aver definito i Borbone dei mafiosi nel testo di più d’una delle sue canzoni; inoltre non ha mai nascosto di nutrire simpatie nei confronti dei membri dell’Eta, gruppo armato basco antigovernativo. Analoghi i motivi della condanna inflitta a Hasel.
Tentativi di difesa dei rapper e reazioni
In Spagna è principalmente l'articolo 20 della Costituzione che è preposto alla salvaguardia del diritto alla libertà di pensiero, delle idee e delle opinioni, per via orale, scritta o con qualunque altro mezzo di riproduzione che risulti sotto forma di produzioni e creazioni letterarie e artistiche.
Nessun tipo di censura preventiva può essere attuata da parte della legge. La Carta afferma anche la sovranità del sovrano e la supremazia che esercita sulle attività dei cittadini/sudditi, in merito alle quali ha potere decisionale e attuativo.
Invano sono stati i tentativi attuati da Valtonyc e Hasel di appellarsi alla libertà di espressione e di pensiero per difendere la propria posizione.
Niente e nessuno è riuscito a smuovere le coscienze e a far cambiare idea in sede di giudizio.
Commenti sui social
Sui social la notizia ha scatenato non indifferenti polemiche, con netti schieramenti pro e contro la decisione attuata. Il quotidiano portoghese Publico e il profilo Twitter @laquintacolumna non hanno esitato a mostrare il loro dissenso, denunciando in alcuni tweet lo scacco ai diritti e alle libertà dell’uomo.
Demanava llibertat d'expressió, però la seva llibertat és la nostra presó i opressió. Els qui ens neguen drets i llibertats democràtiques, no mereixen cap respecte.
— Pablo Hasel (@PabloHasel) 7 marzo 2018
Sul profilo Twitter di Pablo Hasel è comparso: “Ha preteso la libertà di espressione, ma la sua libertà è la nostra prigione e oppressione. Coloro che ci negano i diritti e le libertà democratiche non meritano alcun rispetto”.
Els rapers @valtonyc i @PabloHasel diuen clarament que #NoCallarem: "L’Estat no espera que nosaltres claudiquem, sinó que la resta us autocensureu" https://t.co/hxXZg6pTb0 Per @clarabarbal pic.twitter.com/ypa3mrKvKX
— Gemma Garcia (@gemma_g_fabrega) 6 marzo 2018