Un bambino di nove anni ha ucciso la sorella di tredici. E' accaduto ieri (18 febbraio) nel Sud del Mississipi, negli Stati Uniti. Un fatto che anche racchiuso in parole semplici risulta agghiacciante. Difficile trovare parole davanti ad un evento del genere, il cui movente ha davvero dell'incredibile. Pare infatti che a scatenare la discussione tra i due fratelli sia stato un normale dispetto tra bambini. La sorella più grande, infatti, aveva nascosto al fratellino il controller del suo videogame preferito generando rabbia nel bambino.

Incredibile vicenda

Sembra tutto normale nell'economia di un focolare domestico in cui risiedono bambini. Non lo è il fatto che un piccolo bambino di nove anni riesca a trovare una pistola in casa, a puntarla verso la sorella e a colpirla sul retro della testa. Per la piccola non c'è stato nulla da fare. Gli inquirenti stanno indagando sulla vicenda, anche perché intendono fare luce su come il piccolo sia riuscito ad avere così facile accessibilità all'arma da fuoco.

C'è stata la speranza di poterla salvare, ma è morta poco dopo essere stata trasportata all'ospedale di Menphis, nel Tennesee. Sconvolta ovviamente la madre, che mai avrebbe potuto pensare che proprio mentre stava preparando il pranzo, potesse udire un colpo di pistola che avrebbe prefigurato quella scena drammatica a cui nessuno avrebbe voluto assistere o sentirne parlare.

A riportare la vicenda è stato il Daily Mail.

Gli spunti di riflessione

Non è la prima volta che negli Stati Uniti si concretizzano episodi di questo tipo. Da anni si discute ormai sull'opportunità di limitare la circolazione di armi da fuoco per i civili, ma per il momento non se ne è ancora fatto nulla. L'altro aspetto invece che inquieta è capire come un bambino di nove anni abbia saputo colpire a morte la propria sorella.

Secondo quelle che sono state alcune testimonianze da parte di chi sta indagando sull'accaduto, pare che la capacità del bambino di uccidere sia nata da qualcosa che ha visto in tv o nei video giochi che, a quanto pare, tanto amava.

In una società ormai proiettata verso la fine della seconda decade del ventunesimo secolo occorre fermarsi a riflettere su come evitare di educare i più giovani al fatto che la violenza sia un fatto normale e che non trovare un controller non può essere il motivo per scatenare una furia omicida, sebbene la voglia di uccidere del piccolo sia tutta da provare.