Uccise e poi gettate in un pozzo per nascondere il corpo: questa la fine che accomuna alcune donne vittime di omicidio da parte di parenti, conoscenti o compagni violenti. Tristemente famoso il caso di Sarah Scazzi, la povera ragazza pugliese che ha attirato l'attenzione di media e gente comune, interessati ed incuriositi da un delitto che ha una forte componente familiare. Anche Gloria Rosboch, insegnante di Castellamonte, uccisa da un suo allievo è stata trovata senza vita in un pozzo all'interno di una discarica abbandonata.

L'ultimo caso a Siracusa

Il corpo di Laura Petrolito, 20enne mamma di due bambini, è stato ritrovato domenica 18 marzo all'interno di un pozzo artesiano. La ragazza era scomparsa sabato sera ed il papà aveva subito denunciato il fatto perché non riusciva a mettersi in contatto né con lei né con il compagno, Paolo Cugno. Ed è stato proprio Cugno a confessare il terribile omicidio di Laura, uccisa a pugnalate per gelosia sulle colline sopra Canicattini Bagni (in provincia di Siracusa).

Dall'interrogatorio a Cugno è emerso che la ragazza sarebbe stata uccisa sabato sera stesso intorno alle 22 e poi il suo corpo sarebbe stato buttato nel pozzo dove sarebbe rimasto incastrato tra le lamiere delle stesso.

L'omicida, avrebbe provato a spingerlo in basso ma, non riuscendoci, si sarebbe allontanato coprendo il pozzo con un coperchio.

Laura, seppur giovanissima, era già mamma di due bambini: il più grande è il frutto di una storia precedente mentre la più piccolina di soli 8 mesi era nata proprio dal legame tra Laura e il suo omicida.

Destini simili di donne diverse: Sarah e Gloria

Ricordiamo tutti il famoso caso (avvenuto nel 2010) di Sarah Scazzi: la ragazza di Avetrana uccisa da chi si fidava, da componenti della sua famiglia. Dopo un lungo iter giudiziario che ha visto in carcere anche lo zio Michele Misseri sono oggi rinchiuse nel carcere di Taranto, condannate all'ergastolo per l'omicidio della ragazza, la zia Cosima Serrano e la cugina Sabrina Misseri.

Anche il corpo della povera Sarah è stato ritrovato all'interno di un pozzo cisterna dopo ben 42 giorni dopo il delitto. Fu proprio lo zio Michele a condurre inquirenti e magistrati sul posto (in contrada Mosca) addossandosi la colpa di uccisione e occultamento del cadavere, salvo poi ritrattare e dare la colpa a moglie e figlia (Cosima e Sabrina).

L'omicidio di Gloria Rosboch (nel 2016), insegnante 49enne di Castellamonte (nel canavese), si può accomunare a quelli di Sarah e Laura per la modalità di ritrovamento del corpo.

Così come la ragazza pugliese e la mamma siciliana, infatti, anche Gloria è stata ritrovata senza vita in un pozzo all'interno di una discarica abbandonata a pochi chilometri dalla casa della donna.

Gloria muore per strangolamento per mano di un suo ex allievo Gabriele Defilippi ed un amico di famiglia Roberto Obert che, ancora oggi, si accusano a vicenda. Gabriele era stato denunciato dalla sua ex insegnante per truffa: il ragazzo, infatti, avrebbe promesso a Gloria un futuro insieme facendosi consegnare 187 mila euro.