"Ciao piccolo dolce angioletto". In queste poche parole racchiuse in un post della scuola per l'infanzia Pietro Caprettini di Gottolengo, in provincia di Brescia, c'è tutto il dolore di una comunità incredula di fronte alla scomparsa prematura di Nicole, una bimba di 4 anni che frequentava proprio quell'istituto.

La bambina ed i suoi genitori hanno vissuto, nell'ultimo mese, una vera e propria Odissea, sfociata poi nel tragico epilogo. La piccola, stando alle prime ricostruzioni, da un mese e mezzo lamentava febbre e dolori al collo. Era stata visitata all'ospedale di Manerbio e alla Poliambulanza di Brescia, ma non era stata ricoverata.

Il referto dei medici: ascesso al cervelletto

Quando la famiglia si è presentata al pronto soccorso pediatrico dell'ospedale civile di Brescia, lo scorso 1 aprile, la situazione è apparsa fin da subito piuttosto grave. Nel referto, i medici hanno riportato che, anche se la piccola Nicole sembrava vigile ed interagiva con il personale medico, riscontrando parametri vitali normali, le indagini neurologiche avevano evidenziato un grave ascesso al cervelletto che aveva costretto i sanitari ad un intervento chirurgico d'urgenza per rimuoverlo.

La generosità dei genitori: donati gli organi

Sfortunatamente, nei giorni seguenti, il quadro sanitario della piccola ha continuato a rimanere molto critico, fino al terribile decesso.

Con un gesto di eccezionale generosità, i genitori hanno deciso di donare gli organi della loro bimba, a scopo di trapianto.

Forse esami insufficienti, e gli antibiotici?

Ci sono molte perplessità anche nell'ambiente medico su questa tragedia, tanto da indurre la stessa direzione del'ospedale bresciano a segnalare il caso alla Procura, che sta valutando eventuali reati di negligenza e colpa grave.

La dottoressa Susanna Esposito, ordinario di pediatria all'Università di Perugia e presidente dell'Associazione mondiale per le Malattie infettive e i Disordini immunologici (WAidid), ha commentato il caso per il "Giornale di Brescia". Il medico ha ricordato che l'otite, di per sé, ovviamente non è letale, ma i germi sono aggressivi e possono causare delle complicazioni al sistema nervoso centrale come la mastoidite: "un'infezione estesa dell'orecchio che avviene in un caso su dieci di otite trattata male o non trattata, mentre quelle più gravi sono nell'ordine di una su mille o meno, non sono molto diffuse".

Anche la dottoressa Lucilla Ricottini, pediatra del Comitato Scientifico In-Formazione, è intervenuta sulla vicenda rilasciando alcune dichiarazioni a Radio Cusano Campus, e chiedendosi che tipo di esami siano stati eseguiti sulla piccola paziente, o se ci si è limitati solo ad una otoscopia. Inoltre la specialista si è domandata se la madre della piccola sia stata accolta subito, e soprattutto se sia stata prescritta una terapia antibiotica. La dottoressa, infine, ha ricordato che sua madre ha perso l'udito a causa di una mastoidite, perché all'epoca non esistevano gli antibiotici.