E' morta stamattina nell'ospedale a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, dove era ricoverata per un male incurabile allo stadio terminale Ester Arzuffi, mamma di Massimo Bossetti, in carcere per l'omicidio di Yara Gambirasio.

Aveva sostenuto l'innocenza del figlio per anni

Era stata sempre presente nelle aule di Tribunale, sui giornali e alla televisione, per difendere in ogni occasione il figlio dall'accusa di aver ucciso la piccola Yara. Accanto a lei la sorella di Bossetti, Laura Letizia, due donne che dal 16 giugno 2014 avevano visto mutare il loro destino, con l'arresto di "Massi" (così era chiamato Massimo da loro e dalla moglie), accusato di aver tolto la vita ad una ragazzina di tredici anni.

Yara stata abbandonata in un campo di Chignolo d'Isola, dove era stato rinvenuto il suo cadavere. Della sua fine fu incolpato il muratore che attende in carcere il verdetto della Cassazione. Il processo comincerà il 12 di ottobre, ed Ester aveva sempre sperato che il figlio potesse essere alla fine scagionato da quella accusa, potendo così riabbracciare la sua intera famiglia.

Aveva sempre negato il test del DNA

Non soltanto Ester Arzuffi aveva dovuto affrontare il dolore per il figlio che sosteneva di essere innocente, e la paura che non riuscisse a reggere la reclusione, ma anche il test del DNA che rivelò come il figlio non fosse figlio biologico del marito della donna, bensì di un autista di pullman, tale Giuseppe Guerinoni, non ammettendo che la genetica potesse ribaltare la sua verità.

Massimo Bossetti, con la gemella Laura Letizia, è nato il 28 ottobre 1970 all'ospedale di Clusone, nel bergamasco. Ester negherà in ogni occasione di aver avuto rapporti con questa persona, e che i figli erano frutto dell'amore con il marito.

A Bossetti è stato permesso di vederla

L'avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni, che si occupa della difesa dell'uomo con il collega avvocato Paolo Camporini, ha dichiarato che i funerali della donna si svolgeranno in forma privata, e che al figlio Massimo Bossetti, grazie alla polizia penitenziaria, è stato concesso di dare un ultimo saluto alla madre.

I legali sperano che gli sia permesso di partecipare alle sue esequie. Soltanto la morte ha potuto mettere la parola fine alla difesa del figlio da parte di questa mamma, che ha creduto nella sua estraneità ai fatti accaduti, pur avendo sempre parole di conforto per la famiglia della piccola Yara, a cui nessuno restituirà la giovane figlia, morta in modo crudele.