Lo hanno fulminato 18 volte con un taser provocandone la morte, ma non saranno perseguiti. Lo ha deciso giorni fa il procuratore distrettuale della contea di Milwaukee John Chrisholm nei confronti di due poliziotti che lo scorso maggio hanno sfondato la porta di casa di un uomo di colore e con problemi mentali (schizofrenia e disordine bipolare), colpendolo per 18 volte con scariche elettriche nel box della doccia. Ne dà notizia il quotidiano nazionale americano USA Today.

Trenta minuti di agonia

L'incontro tra il 22enne schizofrenico Adam Trammell e i poliziotti era durato in tutto trenta minuti, al termine dei quali il ragazzo fu caricato su un'ambulanza ammanettato, sì, ma senza più battito né respiro e dopo essere rimasto per molti minuti steso sul pavimento tra grida di aiuto e conati di vomito.

Dai rapporti resi noti dalla polizia risulta che i poliziotti intervenuti erano a conoscenza del fatto che nello stabile c'era almeno una persona con problemi mentali.

Non è certo la prima volta (e purtroppo non sarà l'ultima) che negli Stati Uniti persone con disabilità finiscono all'obitorio dopo un incontro con la polizia. È successo per esempio che un uomo sordo non abbia sentito gli ordini della polizia e per questo sia stato ucciso.

E naturalmente c'è anche la questione razziale. Pare infatti che le persone di colore abbiano una maggiore probabilità di finire al cimitero dopo un incontro con gli uomini in blu. Se poi sei nero e hai problemi mentali... Dopo la tragedia, l'autopsia condotta sul corpo di Trammell ha evidenziato costole fratturate, un ematoma a un occhio nonché abrasioni e ferite di vario tipo.

Com'è prassi negli Stati Uniti, gli agenti intervenuti erano dotati di mini telecamera, il che ha permesso sia agli inquirenti che ai legali della famiglia di valutare l'accaduto con un elemento di cognizione in più.

L'accusa, rappresentata per l'appunto dal procuratore Chrisholm, ha in sostanza stabilito che non era possibile individuare un nesso di causalità tra la condotta dei poliziotti e la morte del ragazzo.

Anche perché, probabilmente, al decesso potrebbe aver contribuito la somministrazione di sedativi da parte dei sanitari accorsi sul posto. Di qui la decisione di non esercitare l'azione penale.

Emergenza medica?

Secondo Chrisholm in questo caso i poliziotti erano chiamati a far fronte a un'emergenza medica che richiedeva, da parte loro, di utilizzare mezzi di contenzione.

La tesi del procuratore distrettuale è che l'emergenza medica in questione si può ricavare dal fatto che la chiamata alla polizia è venuta da alcuni vicini, in particolare una donna, che si sono detti preoccupati per il comportamento del 22enne, che aveva bussato alla porta della signora non solo senza vestiti addosso, ma anche farneticando del diavolo.

Non è la tesi della famiglia, ovviamente: secondo i legali dei Trammell, infatti, dalle immagini risulterebbe che quando i poliziotti hanno scostato la tenda della doccia, Adam si è limitato a fissarli in silenzio, come inebetito. Non pare dunque, dicono loro, che ci fosse alcun bisogno di contenzione. Evidentemente però i due agenti non la pensavano così e hanno ritenuto appropriato usare i loro taser per riuscire ad ammanettare l'uomo.

Tra 15 e 18 volte, sostiene la famiglia. Quindici, dice la procura, con una scarica elettrica somministrata in almeno la metà degli “spari”.

“Torturato a morte”

“Quei due poliziotti hanno torturato a morte Adam Trammell,” ha detto uno dei legali che rappresentano la famiglia Trammell. “Questo non è stato un intervento sanitario”. Il padre di Trammell, Larry, si è detto offeso dalla decisione del procuratore e ha sostenuto che il magistrato e il capo del dipartimento di polizia dovrebbero dimettersi.

“Delirio”

L'anatomopatologo, dal canto suo, ha stabilito che la causa della morte è stata una controversa condizione di “delirio”, anche se ha ammesso di non aver potuto determinare esattamente il meccanismo che ha portato all'esito finale.

Il cosiddetto “excited delirium” viene spesso citato nei casi di uso della forza da parte della polizia.

Venuta meno la possibilità dell'azione penale, alla famiglia Trammell non rimane che promuovere una causa civile contro la polizia di West Milwaukee.