Dopo il secco 'no. al patrocinio dei Pride da parte del presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e il sindaco di Genova, Marco Bucci, arriva pure quello del neopresidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

L'esponente della Lega, intervistato dal giornalista Samuele Cafasso per Lettera43, ha confermato che non sosterrà i Pride che si terranno in Lombardia nel mese di giugno. Anche se la tematica dovrà essere discussa in Giunta, per Fontana gli eventi LGBT di Milano, Varese, Bergamo, Pavia e Mantova non avranno la firma della Regione.

Secondo il Presidente, i Pride sono manifestazioni che dividono la società e, quando c'è una spaccatura, la cosa migliore è quella di non sostenerli.

Prima di essere presidente della Regione, Fontana è stato, per dieci anni, il primo cittadino della città di Varese e, pure in quell'occasione, non ha mai dato il patrocinio alla manifestazione. Inoltre ha detto che non ha alcun senso un evento in cui si accrediti il proprio orientamento sessuale, come non è mai esistito un 'etero Pride' non vede per quale motivo debba svolgersi un Gay pride. Non c'è bisogno di sbandierare le scelte che devono, secondo Fontana, rimanere personali.

Il Pride è divisorio, il Family Day no

Questo è quanto sostiene il Presidente della Regione Lombardia, ma i fatti dimostrano il contrario.

Nel gennaio 2016 la giunta di Roberto Maroni decise di illuminare, in occasione del Family Day a Roma, la facciata del Pirellone con la medesima scritta. La scelta scatenò una valanga di polemiche, diventando un vero e proprio caso mediatico.

Attilio Fontana continua la linea del suo predecessore, sostenendo che la famiglia è uno dei punti fondamentali dell'attuale amministrazione e non è affatto una scelta divisoria ma politica.

Se si celebrerà un altro Family Day, il palazzo della Regione sarà di nuovo illuminato perchè, secondo il presidente, tutti i cittadini riconoscono il valore della famiglia in quanto si trova nella Costituzione italiana ed è uno dei fondamenti della società.

Fontana e le polemiche sulla razza bianca

Attilio Fontana è stato protagonista di numerose polemiche, durante la sua campagna elettorale delle ultime elezioni regionali in Lombardia.

Ai microfoni di 'Radio Padania Libera' aveva dichiarato che l'Italia non può più accettare il flusso di immigrati, quindi si deve decidere se la razza bianca continuerà ad esistere o sarà cancellata. Alcuni giorni dopo la dichiarazione si scusò, dicendo che si era trattato di un lapsus.