Domenica 13 maggio in Italia e in altre parti del mondo si celebrerà la festa della mamma. All'asilo Chicco di grano, nel quartiere Ardeatino a Roma, la ricorrenza è stata abolita insieme a quella del papà, per far posto ad una celebrazione più inclusiva e non discriminatoria nei confronti delle famiglie con genitori dello stesso sesso. La scelta è maturata a seguito delle proteste da parte di una coppia gay.
Subito sono arrivate le critiche da parte dell'associazione articolo 26, di cui fanno parte educatori e genitori, che sottolinea che la decisione dell'asilo nido produce una vera e propria discriminazione al contrario.
Il circolo ha contattato immediatamente l'VIII municipio romano, dove si trova la scuola, e presentato un reclamo. L'ente ha difeso la posizione del nido, definendo la festa della mamma e quella del papà delle celebrazioni divisive e di conseguenza da cancellare e sostituire con una più inclusiva come quella della famiglia. L'associazione ha definito grottesca la risposta del municipio, ricordando che la democrazia significa rispettare i diritti della minoranza senza però annullare quelli della maggioranza.
Il precedente
L'asilo chicco di grano non è stato il primo ad assumere una posizione del genere. Una vicenda simile si era verificata nel 2015 alla scuola d'infanzia Contardo Ferrini, nel quartiere Trieste, zona elegante della capitale.
In quell'occasione la motivazione dei docenti era stata che la famiglia cambia continuamente ed era meglio concentrarsi su altre ricorrenze.
Il centrodestra insorge
Inevitabili le polemiche da parte della politica, soprattutto dall'ala di centrodestra. Attraverso twitter il leader della lega, Matteo Salvini, ha definito dei matti coloro che hanno preso la decisione di abolire la festa della mamma e del papà, sottolineando che i bambini non si toccano e che hanno bisogno di una figura maschile e di una femminile.
Interviene anche l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che interpreta la scelta dell'asilo nido come una vera e propria discriminazione verso gli etero, in cui le famiglie normali con un papà e una mamma non possono più festeggiare le loro feste tradizionali.
Infine le deputate del carroccio Barbara Saltamarini, Sara De Angelis e Francesca Gerardi hanno detto che presenteranno un'interrogazione al ministero dell'interno e a quello dell'istruzione e che venerdì prossimo scenderanno in piazza, insieme ad altre associazioni, per dire no alla discriminazione al contrario e per difendere i diritti dei bambini ad avere un padre e una madre.