Il 3 giugno del 2017 è ricordato dagli italiani con il segno di colore nero. Quello del lutto umano e sportivo: molti ricorderanno che si teneva la finale di Champions League a Cardiff tra Real Madrid e Juventus e, alla delusione per la secca sconfitta della squadra bianconera, si aggiunsero il dolore e la rabbia per un tragico episodio che avvenne a Torino durante la partita.

Come spesso avviene durante gli avvenimenti sportivi più importanti, il Comune aveva allestito tramite una società ad esso collegata un maxi schermo nella centralissima piazza San Carlo, proprio nel cuore della capitale sabauda.

Decine di migliaia di tifosi bianconeri e di sportivi in genere, già dalle prime ore del mattino avevano raggiunto il capoluogo piemontese per assistere a quella che, in ogni caso, avrebbe dovuto essere una serata di sport e di divertimento da vivere in compagnia, nella speranza che la squadra campione d'Italia potesse finalmente rivincere l'agognata coppa dalle grandi orecchie.

Quel maledetto gesto che ha scatenato il panico

Durante la metà del secondo tempo la Piazza, gremita fino all'inverosimile da più di ventimila persone, è stata 'scossa' da un qualcosa che non era stato possibile percepire fino probabilmente a oggi. Avvenne 'un qualcosa' che nel giro di pochissimi secondi generò un panico totale tra i presenti, terrorizzati dal fatto che potessero essere nel mirino di un attentatore.

La gente iniziò ad accalcarsi verso le uscite della piazza per scappare e, come accade in questi casi, ci si trovò in una situazione di panico totale. Il pubblico era eterogeneo, composto da persone di ogni età e sesso, quindi vi erano moltissimi bambini, donne ed anziani. Moltissimi caddero a terra ferendosi con i vetri di bottiglie di bibite e alcolici che colpevolmente furono lasciate vendere da commercianti abusivi.

Molti persero le scarpe, correndo si ferirono ai piedi, altri cadendo alle mani, ma la peggio la ebbero alcune decine di loro, che rimasero schiacciati contro i muri del porticato che cinge la storica piazza. Una di loro, Erika Pioletti, dopo alcuni giorni di coma, perse la vita a causa dei troppi traumi subiti al cranio ed al torace.

Oggi, dopo mesi, le indagini sui responsabili sono arrivate ad una svolta. Grazie ad alcune intercettazioni su una baby gang di giovani rapinatori si è arrivati, probabilmente, ad arrestare i responsabili. La Procura di Torino ha arrestato otto persone. Si sarebbero traditi parlando al cellulare che non sapevano fosse sotto controllo: avrebbero usato lo spray urticante per rapinare alcune persone, probabilmente scatenando quel panico che ha portato ad un morto e più di 1500 feriti.