Ci troviamo a Trento, dove una dirigente della Provincia ha approfittato dello stato di salute di un familiare per giocare uno "scherzetto" allo stato, utilizzando le disponibilità della legge 104 per andarsene in vacanza. Secondo quanto dichiarato dalle autorità, Luisa Zappini avrebbe approfittato della suddetta legge più di una volta, comunicando di doversi prendere cura di un proprio familiare con problematiche di salute per poi organizzare viaggi relax in paesi esteri. La donna è stata licenziata dal proprio posto di lavoro e si trova adesso agli arresti domiciliari, costretta anche a pagare tutte le spese per avere utilizzato più volte la vettura di servizio.

50 episodi che hanno costretto le autorità locali a prendere seri provvedimenti, accusando Luisa Zappini di truffa aggravata ai danni dello stato e peculato. In particolar modo per avere utilizzato ed abusato dei permessi della legge 104, utilizzati solitamente per accudire un familiare malato, ma che la donna utilizzava per scopi propri e diversi da quelli previsti dalla legge.

Sfrutta i permessi con la legge 104 per andare in vacanza alle Hawaii

Si tratta di piccoli sotterfugi che le sono costati parte dello stipendio ed un posto di lavoro, visto e considerato che la Provincia ha obbligato la donna a starsene a casa dimezzandole addirittura lo stipendio, con una denuncia che grava sulla sua persona ed una macchia indelebile sulla sua fedina penale.

Accorre in sua difesa l'avvocato Nicola Stolfi, che minimizza sull'accaduto considerando come una "svista" quanto fatto dalla propria cliente. Stando alle dichiarazioni delle autorità locali, uno degli avvenimenti che hanno portato la donna agli arresti risale al periodo che intercorre tra il 2 ed il 4 gennaio del 2014, quando la donna era in vacanza oltreoceano mentre risultava presente sul posto di lavoro.

Gli altri viaggi a spese dello stato

Si parla anche di un altro viaggio alle Maldive, mentre la sua presenza sul luogo di lavoro era ufficializzata e "testimoniata" ed un altro viaggio che l'ha portata ai piedi della Tour Eiffel nel periodo intercorso tra il 10 e l'11 settembre del 2015. Una serie di avvenimenti registrati e catalogati dalla polizia locale, utilizzati poi per risalire alla donna e mandarla direttamente a casa senza pensarci minimamente più di una volta.

Una situazione non nuova, purtroppo, sul territorio italiano costretto ad osservare dipendenti pubblici che firmano il proprio cartellino per poi uscire dal luogo di lavoro per andare a passeggiare o a cercare un po' di relax.