Comunemente si dice che la morte arriva per ciascuno solo quando è il momento, né un attimo prima né uno dopo. Fa pensare sia proprio così l'incredibile storia di Dylan McWilliams, un americano che malgrado la sua giovane età, 20 anni, è scampato già tre volte all'appuntamento con la signora con la falce. McWilliams che per ironia della sorte, o forse no, fa l'istruttore di addestramento alla sopravvivenza, ha avuto tre incontri molto ravvicinati con animali selvatici e letali, l'ultimo qualche giorno fa con uno squalo. In precedenza era stato morso da un serpente e da un orso.

Alla "Bbc "ha raccontato le esperienze al limite da cui è uscito vivo.

L'attacco di uno squalo

Fotuna o sfortuna? Dai suoi incontri sembrerebbe che il ragazzo del Colorado sia sfortunato. Dalle possibilità che il destino gli ha offerto di riuscire a salvarsi è, per sua stessa ammissione, fortunatissimo. L'ultimo episodio è avvenuto lo scorso 19 aprile. Il ragazzo, amante della natura, della vita e degli sport all'aria aperta, si trovava nell'isola di Kauai alle Hawaii e stava facendo body-boarding, versione sdraiata del surf. A un tratto si è accorto di avere uno squalo sotto di sé. Istintivamente lo ha preso a calci, era sicuro di averlo colpito almeno una volta, quindi si è messo a nuotare all'impazzata verso la riva preoccupato però del fatto che si è accorto di lasciare una scia di sangue in acqua e non capiva se avesse perso un arto, metà gamba, o cosa gli fosse accaduto.

Quando è stato soccorso e visitato, per fortuna, si è appurato che aveva 'solo' una ferita profonda al polpaccio. Secondo gli esperti, l'esemplare che l'ha morso sarebbe stato uno squalo tigre di circa due metri di lunghezza. Lo hanno dedotto dai segni lasciati dai denti al polpaccio ricucito con 8 punti di sutura.

Precedenti incontri a rischio

Nel luglio 2017, McWilliams stava tenendo un corso di sopravvivenza in un campeggio in Colorado. Uno dei lavori che fa per finanziare i suoi viaggi negli Stati Uniti ma anche in Canada. Alle 4 del mattino mentre dormiva all'aperto, si è ritrovato con la testa nelle fauci di un orso bruno. Ha raccontato che mentre era in quella posizione, che avrebbe già ucciso dallo spavento altri malcapitati, l'istinto è venuto in suo soccorso e ha colpito l'animale su un occhio fin tanto che il gigante non ha lasciato la presa e il ragazzo si è potuto divincolare.

Amici e studenti svegliati dal trambusto, hanno visto un molosso di 136 chili passare sopra il giovane istruttore che in quell'occasione se l'è cavata con nove punti di sutura. Risale a due anni prima, al 2015, l'incontro non meno indimenticabile con un serpente a sonagli. La fortuna in questo caso ha voluto che lo abbia morso una sola volta e con poco veleno. Il ragazzo ne è uscito sano e salvo dopo due giorni costretto a riposo e con dolori. 'Niente' rispetto a ciò che sarebbe potuto accadere. Malgrado questi incidenti, McWilliams non si è lasciato spaventare, non vuole rinunciare alla vita nella natura e non vede l'ora che le ferite al polpaccio guariscano per ritornare a fare surf o nuotare nell'oceano.

Non dà la colpa a squalo, orso e serpente a sonagli per averlo attaccato: ritiene che facciano solo il loro 'lavoro', anche se ha detto che non pensava di avere invaso il loro territorio in tutti e tre i casi, né volontariamente provocato nessuno degli attacchi. A chi gli ha chiesto se non teme che possa ripetersi un nuovo episodio, ha risposto fatalisticamente che spera di no, ma trascorrendo molto tempo all'aperto con gli animali tutto può succedere. Miracolato tre volte, vuole ancora sfidare la sorte.