Sensazionale scoperta fatta da un giovane 13enne, Luca Malaschnittschenko, e da un archeologo dilettante, René Schoen, vicino a Schaprode sull'isola tedesca di Ruegen, nel mar Baltico.

Durante una perlustrazione con tanto di metal detector i ritrovatori hanno dapprima rinvenuto in un campo abbandonato una moneta d'argento; inizialmente pensavano fosse il solito pezzo di alluminio per poi scoprire che era una moneta d'argento di oltre 1000 anni fa, parte di un tesoro inestimabile.

Da questa prima scoperta si è risalito ad un vero e proprio tesoro che comprendeva oltre 600 monete, collane intrecciate, spille, anelli e persino un martello di Thor dell'epoca vichinga.

Il tesoro apparteneva a Re Aroldo I di Danimarca, detto "Dente Azzurro" per via del suo colorarsi i denti di colore azzurro prima di andare in battaglia come alcuni guerrieri nordici.

Re Aroldo I di Danimarca, il Bluetooth

La figura di Re Aroldo I di danimarca è molto conosciuta nei libri di storia della mitologia danese in cui regnò tra il 958 e il 986 d.C. La sua leggenda ha ispirato la Ericsson nello sviluppo del protocollo Bluetooth (letteralmente tradotto "dente blu"): dalle sue parti infatti il re era chiamato Harald Bluetooth. Anche il logo della celebre applicazione è stato realizzato unendo le rune nordiche che identificano la H e la B, le iniziali del sovrano appunto. Pare che la Ericsson abbia pensato al re vichingo poiché quest'ultimo ebbe il merito di riunire il frammentato regno danese sia dal punto di vista politico che dal punto di vista religioso, facendo comunicare i popoli scandinavi tra di loro.

Gli esperti dicono che il tesoro fosse stato seppellito dal suo entourage, quando il Re Aroldo fuggì in Pomerania dove morì nel 987.

Primo rinvenimento, successivi scavi e l'importanza della scoperta

Il primo rinvenimento è avvenuto nel mese di gennaio; le autorità locali hanno provveduto successivamente a recuperare il tesoro con altri scavi effettuati il 14 e 15 aprile.

Il ritrovamento ha suscitato grande attenzione nell'ambiente degli archeologi, che reputano la scoperta come sensazionale. Detlef Jantzen, responsabile della regione tedesca del Meckemurgo Pomerania nonché capo degli archeologi, ha dichiarato: "è una scoperta unica nel suo genere". Altri gioielli risalenti alla stessa epoca erano stati rinvenuti all'inizio del 19esimo secolo nella vicina isola di Hiddense. Una passione che con l'aiuto della fortuna ha portato il giovane ragazzo a ritrovare questo inestimabile tesoro.