Una sorprendente scoperta avvenuta a gennaio ma che solo adesso sta trovando piede fra le notizie dal mondo: un tesoro vichingo appartenente a Re Aroldo I di Danimarca ritrovato presso l'isola di Ruegen, nella parte a nord della Germania. Ha dell'incredibile però che ad aver scoperto la reliquia, che commenteremo in seguito, sia stato un 13enne, Luca Malaschnittschenko, accompagnato dall'esperto archeologo Ralf Schoen. Si tratta di una scoperta che ha già un precedente, visto che sul finire del 1800 erano già state trovate tracce di tesori dei vichinghi più o meno nelle stesse zone della Germania nelle quali è stato ritrovato il tesoro in questione.

Nel 1874 infatti erano stati scoperti diversi oggetti di valore, la più importante? Una decorazione d'oro divisa in parti rinvenuta vicino Ruegen, appartenente anche in quel caso ad Araldo "Dente Azzurro" e la sua dinastia.

Da cosa deriva il nome "Dente Azzurro"?

La scoperta è stata portata a termine come detto da Luca Malaschnitschenko: il 13enne che, con la collaborazione di un rinomato archeologo, ha riportato alla luce il tesoro dei vichinghi nell'isola di Ruegen. Come detto ad inizio paragrafo, il bottino pare essere appartenuto al re vichingo appellato Dente Azzurro, ovvero Aroldo I di Danimarca. Quest'ultimo è stato colui il quale ha riunificato la Danimarca e diffuso in breve tempo il cristianesimo come religione di stato.

Curioso inoltre il suo soprannome che deriva proprio dalla carnagione dell'uomo, non biondo e chiaro come gli abitanti di quelle zone, ma scuro e con denti dal colorito bluastro. Altri sostengono invece che il suo soprannome fosse Dente Azzurro a causa del fatto che il re era solito dipingersi i denti prima di ogni battaglia nella speranza che magari qualcuno, osservandolo, potesse deporre le armi.

La storia narra che a lui si deve l'ispirazione per il termine tecnologico Bluetooth”.

Il ritrovamento del tesoro dei vichinghi

I media locali e quelli della vicina Germania informano che il tesoro ritrovato dal ragazzino di 13 anni constava di circa 600 monete, perle, bracciali e perfino un martello di Thor. Si tratta dei ritrovamenti avvenuti in seguito agli scavi iniziati a gennaio e completati il 14 ed il 15 aprile.

E' parso di capire che le monete siano risalenti proprio al periodo nel quale Aroldo I regnava mentre le altre pietre preziose pare si possano collocare come data anche a periodi ben più lontani da quelli del fautore del termine “Bluetooth”. A commentare la straordinaria scoperta è stato lo stesso archeologo che ha accompagnato il ragazzino: "Il tesoro di Schaprode è una scoperta unica nel suo genere".

Un tesoro che ha del curioso

Ralf Schoen, entusiasta della scoperta, ha confessato che il bottino vichingo appena scoperto sia il ritrovamento di maggior valore della sua vita, anche se ovviamente si tratta di una scoperta fra le più importante degli ultimi anni nel campo dell'archeologia nella zona Baltica, che detiene anche il record dell'età di chi ha scoperto un cosi inestimabile tesoro, ovvero il 13 enne Luca Malaschnittschenko.

Indubbiamente, dopo il ritrovamento del tesoro, il 13enne Luca avrà modo di portare a termine altre interessanti scoperte, più o meno distanti dalla Germania e dall'Isola di Ruegen. Ultima curiosità che vogliamo ricordare sta nel fatto che anche il logo del Bluetooth è un omaggio a Harald, ottenuto unendo le rune nordiche che rappresentano le iniziali H. e B, ovvero Harald Blåtand.